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L'impianto è chiuso per un guasto alle caldaie causato dallo stato generale di degrado

Terme di Acireale, quale futuro le aspetta?

"Le attività termali riprenderanno al più tardi la prossima settimana". Lo assicura Margherita Ferro, vice commissario liquidatore delle Terme di Acireale. Allo storico impianto di Santa Caterina le prestazioni mediche, fisioterapiche e simili sono ferme dal 28 febbraio 2011. Un blocco dei servizi mai verificatosi prima. La professoressa Ferro, nei giorni scorsi, ha spiegato di aver interrotto temporaneamente ogni attività per permettere ai tecnici di risolvere un guasto al vano caldaie. "Abbiamo scelto un periodo di bassa stagione per non pregiudicare i conti delle Terme. Non capisco - hai poi concluso l'amministratrice dell'impianto - le dichiarazioni polemiche degli ultimi giorni". Margherita Ferro si riferisce evidentemente alle parole di Basilio Catanoso. Due giorni dopo la chiusura dei servizi termali il commissario provinciale del Pdl ha espresso gravi perplessità su ciò che si muove intorno e dietro le Terme: "Appare strano - ha dichiarato sibillino - che l'amministrazione delle Terme abbia chiesto ai tecnici la verifica dell'impianto, e che questi siano stati dichiarati inidonei in poche ore. La chiusura è un atto assai grave". Ancora più duri Luca Spataro ed Antonio Raciti, rispettivamente segretario provinciale e segretario comunale acese del Pd.
In una nota congiunta, i due attaccano frontalmente la gestione recente delle Terme: "Eliminati i fastidi dovuti alle prestazioni erogate ai pochi utenti rimasti, ci si potrà dedicare alla vera mission dell'azienda: conferire incarichi di consulenza". Infine Claudio Angiolucci, il noto imprenditore che fino al 2009 guidò il consiglio d'amministrazione delle Terme, non ha lesinato veleni all'indirizzo della Ferro: "Sotto la nostra gestione lo stabilimento non ha mai chiuso a causa di un guasto".
Le Terme di Acireale, proprietà della Regione Siciliana, si trovano ormai in fase di liquidazione. Da tempo la giunta acese guidata da Nino Garozzo invoca un bando di gara internazionale per l'affidamento della gestione ai privati, pur tutelando il patrimonio immobiliare.

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