Il Papa a Lampedusa contro l’indifferenza - Articolo - IlMercatinoSicilia.it

Home articoli

Approfondimenti

Attualità

Cronaca

Moda

Politica

Spettacolo

Sport


«Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del “patire con”»

Il Papa a Lampedusa contro l’indifferenza

Il Mediterraneo torna al centro del mondo


Il Mediterraneo è il vero ombelico del mondo da quando esiste la civiltà. Con buona pace del filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel che sosteneva che lo spirito del mondo dall’Oriente si è spostato verso l’Occidente e, dopo secoli, è giunto in Germania dove i tedeschi hanno portato al culmine umanamente possibile il processo evolutivo dell’umanità. Questo nel Settecento ma poi lo Spirito, secondo alcuni, passò in Francia e in Inghilterra per poi attraversare l’oceano e giungere in America; un altro salto oceanico ed eccolo, di questi tempi, in Cina. Tra poco tornerà in Oriente dov’è nato e poi, tra qualche secoli, forse di nuovo in Italia. Così la pensa qualche realista pessimista. In realtà è sempre il Mediterraneo che periodicamente torna ad essere scenario principale della Storia. Ad esempio, con la scoperta dell’America sembrava che la scena si fosse spostata ed invece, non passano neppure cento anni, quando nel 1571 l’intera Europa cristiana esulta per la vittoria di Lepanto che è un piccolo porto della Grecia. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’idea che quasi tutti si erano fatti era quella che il Mediterraneo avesse del tutto perso la centralità del mondo.
Il confronto tra le due super potenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, avveniva nell’Europa Centrale, in Asia, nell’Oceano Pacifico. Dalle nostre parti poco o nulla. La VI Flotta americana faceva la spola tra Israele e la Sicilia, i cannoni di Gibilterra sonnecchiavano e la flotta del Mar Nero restava dov’era bloccata dallo Stretto dei Dardanelli. Erano gli anni del Patto Atlantico, la Nato (North Atlantic Treaty Organization), nato il 4 aprile 1949. Eppure la crisi di Suez del 1956 e le guerre tra arabi e Israele, avrebbero dovuto fare capire che il Mediterraneo continuava a ricoprire un ruolo strategico nello scacchiere internazionale. Ma gli occhi del mondo erano puntati altrove: sul confine tra le due germanie, in Vietnam, in Cina, a Cuba. E invece trascuravano l’Africa e il confine tra essa e l’Europa: il Mediterraneo. Quello che i romani, che sciocchi non erano, chiamavano “Mare Internum Nostrum”.
Gli americani hanno cominciato a capire che sbagliavano, i francesi anche. I tedeschi e l’Unione europea che essi malamente guidano, non lo hanno ancora compreso. E per questo l’Italia, e ancora di più Lampedusa, sono stati lasciati soli ad affrontare le ondate di emigranti africani e non solo che quotidianamente affidano ai flutti la loro vita e la loro fortuna. La visita di Papa Francesco non c’è dubbio che cambierà le cose. Il potentissimo messaggio che il Pontefice, figlio di emigrati, che da una terra alla fine del mondo si è recato in un’altra terra alla fine dell’Europa, non potrà non essere ascoltato dai potenti del mondo e dai potenti del Vecchio Continente.
Ha detto Papa Francesco: «Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro! Ritorna la figura dell’Innominato di Manzoni. La globalizzazione dell’indifferenza ci rende tutti “innominati”, responsabili senza nome e senza volto. «Adamo dove sei?», «Dov’è tuo fratello?», sono le due domande che Dio pone all’inizio della storia dell’umanità e che rivolge anche a tutti gli uomini del nostro tempo, anche a noi. Ma io vorrei che ci ponessimo una terza domanda: «Chi di noi ha pianto per questo fatto e per fatti come questo?», per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le proprie famiglie? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del “patire con”: la globalizzazione dell’indifferenza!».
Significativo il commento finale di Giusi Nicolini, sindaco dell’isola : «Ora Lampedusa non è più l'ultima frontiera d'Italia ma la prima tappa del primo viaggio del Papa, mi auguro che la sua visita aiuti tutti a prendere consapevolezza della responsabilità e della necessità di accogliere».
Una lezione per tutti quella di Papa Francesco, specie per coloro che volevano rigettare a mare gli immigrati e contemporaneamente mettere sulla bandiera italiana la Croce Cristiana.
Ma una lezione anche per i governanti d’Europa che hanno liquidato semplicisticamente la cosiddetta “Primavera Araba”, hanno ritenuto che i problemi della Libia fossero finiti con Gheddafi e che ancora non stanno comprendendo quello che accade in Egitto. Ancora una volta il Mediterraneo è punto di confine ma non deve essere linea di scontro, come troppe volte è avvenuto, ma ponte tra popoli, culture, esperienze diverse, come quando si sono realizzati i più alti momenti della storia del mondo.

di Giovanni Iozzia. Pubblicato in Cronaca il 12/07/2013 Scarica il pdf


L'aeroporto di Catania

La dichiarazione dell’ad di Sac SpA durante il convegno su “Il trasporto aereo alla base dello sviluppo” tenutosi alle Ciminiere

Mancini: “Basta con gli stipendifici”

Pubblicato in Cronaca il 04/04/2014 Scarica il pdf


L'ingresso della Camera di Commercio di Catania

Una maggioranza solida si sta raccogliendo intorno al presidente di Confindustria. Placate le diatribe con Confcommercio?

Presidenza Camera di Commercio Si va verso l’elezione di Bonaccorsi

Pubblicato in Cronaca il 04/04/2014 Scarica il pdf


Il sindaco Enzo Bianco e l'assessore Fiorentino Trojano all'inaugurazione di un asilo nido

Dopo il pagamento degli stipendi resta da risolvere il problema dei pochi iscritti che mette a rischio i posti di lavoro

Continua il caso Asili nido. Rette più alte dei “privati”

Pubblicato in Cronaca il 04/04/2014 Scarica il pdf


Contro le normative obsolete nasce la proposta di cartelli che spieghino ai pesci se possono o meno farsi pescare

Pescatori tra agitazione e ironia e cartelli dissuasori per i pesci

Pubblicato in Cronaca il 04/04/2014 Scarica il pdf


Una panoramica  del porto di Catania

Cambio al vertice dell’Autorità Portuale di Catania dopo l’interrogazione dei senatori M5S

Giuseppe Alati alla direzione del Porto

Pubblicato in Cronaca il 04/04/2014 Scarica il pdf


Il cartellone di protesta di Acireale contro l’area metropolitana

La protesta nasce dopo l’eliminazione delle Province, e qualcuno avanza l’ipotesi che la polemica sia solo elettorale

Area Metropolitana: Acireale mai con Catania

Pubblicato in Cronaca il 04/04/2014 Scarica il pdf


Il Palazzo della Camera di Commercio

Dopo due anni di commissariamento si è insediato il nuovo Consiglio della Camera di Commercio di Catania

CCIAA, fumata nera per il presidente

Scontro tra Confcommercio e Confindustria: vincerà Bonaccorsi di Reburdone?

Pubblicato in Cronaca il 28/03/2014 Scarica il pdf


Uno degli asili nido occupati dalle lavoratrici

Continua la protesta per i ritardi dei pagamenti delle educatrici, le rette troppo alte e le mancate iscrizioni

Caos Asili nido: niente stipendi e pochi bimbi

Pubblicato in Cronaca il 28/03/2014 Scarica il pdf


Fila in piazza Giovanni XXIII

L’imprenditrice Antonella Spampinato: “Per celebrare le vittime si può mettere in ginocchio una città?”

Il corteo per celebrare le vittime della mafia paralizza tutto il traffico cittadino

di Monica Adorno. Pubblicato in Cronaca il 28/03/2014 Scarica il pdf


Marina Virgillito presidente Asa onlus

La Regione Sicilia avrebbe dovuto fare la nomina in adeguamento alla normativa italiana del novembre 2011

Non c’è il garante per l’infanzia e Asa onlus scrive a Crocetta

Pubblicato in Cronaca il 28/03/2014 Scarica il pdf



Cerca tra gli articoli