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Il dubbio amletico che aleggia nelle stanze di Palazzo degli Elefanti
Dissesto sì… dissesto no
Massimo impegno del sindaco Bianco per evitarlo
Dissesto sì o dissesto no? È questo il dubbio amletico che aleggia nelle stanze di Palazzo degli Elefanti. Dopo anni di smentite, ammissioni, comunicati trionfalistici e interventi disperati, il sindaco Enzo Bianco e l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando stanno cercando di districare l’ingarbugliata matassa. Nei giorni scorsi hanno infatti hanno preso parte nel Palazzo dei Chierici a una riunione operativa con alcuni dei responsabili dell’Ifel - l’Istituto finanziario enti locali dell’Anci, l’Associazione nazionale comuni d’Italia - guidati dal direttore scientifico Silvia Scozzese.
All’incontro erano presenti anche esperti dell’Assessorato regionale al Bilancio guidati dal responsabile del tavolo tecnico Salvatore Parlato.
Sono stati esaminati i principali punti del piano di rientro pluriennale del Comune di Catania e in particolare quelli che alla nuova Amministrazione sono apparsi potenzialmente critici. È stato stabilito di approfondire l’analisi su questi punti, tra cui i debiti fuori bilancio, in successive riunioni operative che si terranno nei prossimi giorni al fine di accelerare al massimo i tempi. Cinque anni fa, l’allora ragioniere generale del comune di Catania, Francesco Bruno, intervistato da un importante quotidiano economico, rispose così circa la situazione debitoria dell’ente: «Il Comune ha due anni di disavanzo di amministrazione (2003-2004) per circa 83 milioni di euro (42 nel primo anno e 41 nel secondo). Vi sono poi una serie di altre situazioni debitorie: i debiti fuori bilancio, disavanzi di partecipate, spese che vengono fuori da sentenze, interventi commissariali, acquisizioni. Alla data attuale, questi ammontano a circa 85 milioni di euro. Stiamo completando una ricognizione completa, ma pensiamo che alla fine quella che viene considerata crisi finanziaria (ossia spese a fronte delle quali deve essere trovata copertura) non supererà i 200 milioni di euro complessivi».
I debiti per i mutui accesi ammontavano a circa 750 milioni di euro ma ovviamente erano diluiti in almeno 15 anni. Se da allora si è operato con virtù al comune di Catania, perché adesso questa preoccupazione?
Il Piano di risanamento elaborato dall’amministrazione Stancanelli inizia con questa frase: «La situazione finanziaria del Comune di Catania, come si può evincere dalle tabelle predisposte dalla Ragioneria Generale allegate alla presente relazione, presenta preoccupanti livelli di criticità».
Il punto è che non si è messo in atto nulla per risolvere il problema economico, causato certamente anche dai tagli nei trasferimenti nazionali e regionali: non si è proceduto alla cartolarizzazione degli immobili comunali (grotteschi i tentativi prima con “Catania Risorse” e poi con “Catania Sviluppo e patrimonio), non si è fatto nulla con le procedure per le sanatorie edilizia ma ancora più grave è che sono rimasti al palo tutti i progetti che potevano portare importanti risorse: Prg, Prp, Pua, Corso dei Martiri, Risanamento di San Berillo. Si è anche provveduto a depotenziare, quasi chiudendolo, l’Ufficio Politiche Comunitarie, che nel passato aveva apportato importanti risorse extrabilancio.
Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha indicato come suo vice Marco Consoli.
“L’ho scelto - ha affermato il sindaco - per le sue competenze e anche perché Marco Consoli, nonostante abbia ormai una lunga esperienza politico-amministrativa, con i suoi 35 anni è il più giovane esponente della mia giunta. Si tratta inoltre di un riconoscimento a una forza politica, il Megafono, che con le altre si è seriamente impegnata per il risultato che abbiamo conseguito”.
“Ringrazio il Sindaco – ha dichiarato Consoli - per la testimonianza di fiducia che mi porterà a impegnarmi con ancora maggiore dedizione per rilanciare Catania in un’ottica metropolitana. Un rilancio del territorio che passa anche dalla lotta alla malaburocrazia e al malaffare ancora in certi casi annidata nella pubblica amministrazione come dimostra la battaglia del presidente Crocetta, il quale mi ha sempre sostenuto, così come anche l’onorevole Malafarina, l’assessore regionale Marino e i dirigenti provinciali e comunali del Megafono”.
Marco Consoli Magnano di San Lio, catanese, laureato in Giurisprudenza, esponente del Megafono, collabora all’attività di ricerca della Cattedra di Diritto Internazionale della facoltà di Legge dell’Università di Catania.
Ha cominciato la sua attività politica a 15 anni nelle giovanili della Dc ed è è stato eletto nel Consiglio comunale di Catania a 22 anni. Dal 2008 al 2013 è stato presidente del Consiglio Comunale. Consigliere Nazionale Anci dal 2008, fa parte della Commissione Mezzogiorno, politiche comunitarie e cooperazione.
Il nuovo vicesindaco di Catania, come assessore, ha le deleghe al Personale, Decentramento, Burocrazia veloce e trasparente, Polizia municipale, Circoscrizioni, Informatizzazione e Semplificazione amministrativa.
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