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Diventando capofila dei Comuni limitrofi il capoluogo etneo riceverebbe più trasferimenti regionali e nazionali
Una risorsa chiamata “Città Metropolitana”
L'incontro tenutosi in Municipio sulla Citta
Catania - L’istituzione della Città Metropolitana, potrebbe essere la soluzione di tutti i problemi economici di Catania, La città, infatti, riceve trasferimenti regionali e nazionali basati sulla popolazione residente, meno di 300 mila abitanti, ma deve invece offrire servizi per circa 800 mila.
Il Governo Nazionale ha già istituito 10 aree metropolitane (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Torino, Reggio Calabria, Roma e Venezia) ma ne restano altre quattro (Cagliari, Catania, Messina e Palermo) che trovandosi in regioni a statuto speciale hanno bisogno di una legge specifica.
Il tavolo tecnico sulle Città Metropolitane, che si è tenuto a Catania nei giorni scorsi, ha avuto proprio lo scopo di attenzionare, come ha detto il sindaco Enzo Bianco «Una delle leggi più importanti che andranno all’esame dell’Ars». È infatti in pieno svolgimento la fase di elaborazione del Ddl regionale sulle città Metropolitane attraverso un confronto serrato con le realtà locali.
All’incontro, che si è tenuto a Palazzo degli Elefanti, hanno partecipato il sindaco Enzo Bianco e gli assessori alla Città Metropolitana, Giuseppe Girlando, e alla Mobilità, Rosario D’Agata.
«Si tratta di un disegno di legge tra i più importanti che andrà all’esame dell’Assemblea Regionale - ha detto il sindaco Bianco - a Catania abitano 300 mila persone ma in realtà gravitano sulla città circa 700 mila persone con tutte le ricadute possibili in termini di efficienza e costi. Quando, in autunno, il disegno di legge sarà varato la Sicilia precederà il resto del Paese con una importante scelta innovativa con ricadute di maggior attrattività del territorio e capacità di sviluppo. È un grande riconoscimento per Catania che questa prima riunione si tenga nella nostra città. Già durante il mio scorso mandato da Sindaco, per la prima volta in Italia, avevo riunito a Catania il coordinamento delle Città Metropolitane».
Il Tavolo Tecnico, cui hanno partecipato, tra gli altri, il coordinatore regionale del Tavolo Città Metropolitane nonché capo di Gabinetto dell’Assessore Valenti, Giovanni Pizzo e i rappresentanti del Formez, dei Comuni di Messina e Palermo, delle Università di Palermo e Catania, degli Assessorati Regionali alle Autonomie Locali, al Territorio e Ambiente, Infrastrutture e Attività produttive e dell’Unione delle Province Siciliane, ha la funzione di sviluppare proposte scientificamente valide, attraverso lo studio dei territori e dei flussi migratori di Palermo, Catania e Messina, per la formulazione di una proposta di legge adeguata alle scelte e ai bisogni dei territori delle Città Metropolitane.
Tra gli argomenti in discussione una diversa delimitazione territoriale che tenga conto delle peculiarità di ciascuna realtà con l’intento di svilupparne le caratteristiche. Si è anche parlato dei poteri che dalla Regione Siciliana passerebbero alla governance locale del Comune capofila, in tema ad esempio di servizi pubblici locali, di energia e rifiuti, di urbanistica con Prg armonizzati quindi in aree più vaste e piani casa.
«L’idea è quella - ha aggiunto Bianco - di definire un sistema federale fatto di tante città con una governance affidata alla città Metropolitana capofila. Si tratta nel caso di Catania soltanto di formalizzare una situazione che è già realtà: molti comuni limitrofi, infatti, sono già in chiara continuità territoriale».
Quindi si tratta di una soluzione ai problemi economici della città. Enzo Bianco, per rimettere a posto i conti del comune, non si basa e non si baserà solo su questa risorsa. Ma prima di muovere i primi passi, al di là delle ovvie proposizioni di economia, risparmio ed equilibrio, bisognerà attendere l’esito del Piano di rientro elaborato dalla precedente amministrazione. Per questo motivo Bianco insieme all’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando sta procedendo in una serie di incontri e valutazione per chiarire in maniera inequivocabile l’attuale situazione e quindi procedere in maniera adeguata ed efficace.
S. Giovanni la Punta
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