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Come ottenere i finanziamenti, quali sono le fasi di sviluppo e alcuni suggerimenti su cosa non fare
Nuovaimpresa fa lezione di start-up
Un momento dell'incontro
Uno dei nodi per fare decollare un’impresa è fare start-up e farla bene. È nodo cruciale della questione che molti giovani imprenditori, volenterosi e capaci, sono costretti ad affrontare per mettersi in gioco e ottenere quei tanto agognati finanziamenti che spesso si trasformano in un boomerang. Ad analizzare la questione ci ha pensato Nuovaimpresa, servizio di assistenza alla creazione delle nuove imprese nato da un’idea di Franz Cannizzo e Pietro Agen in seno a Confcommercio, che ha riunito, iscritti e non, in un incontro che ha analizzato i principali strumenti di finanziamento che possono essere richiesti dai giovani imprenditori. All’incontro hanno partecipato due rappresentanti della Provincia di Catania e il noto startupper catanese Mario Bucolo fondatore di PhotoSpotLand. Ad essere posto sotto la lente di ingrandimento è stato il fondo ingenium. Un fondo di compartecipazione pubblico-privato che è stato approntato grazie alla collaborazione della Provincia Regionale di Catania e che viene gestito dalla Zernike Meta Ventures Spa. Fondamentale per aderire non è soltanto avere una buona idea imprenditoriale ma anche e soprattutto poter approntare un team pronto a sostenere lo sviluppo della fase di crescita dell’azienda. I problemi infatti, come hanno avuto modo di sottolineare gli esperti, non vengono soltanto nella fase iniziale ma soprattutto in quella successiva alla messa in atto del progetto. Infatti è in questo momento che la realtà imprenditoriale deve mostrare di avere delle basi solide sulle quali poggiare. Il fondo non si propone soltanto il fine di fornire dei capitali fondamentali per la nascita dell’imprenditoria ma anche e soprattutto quello di fornire assistenza in tutte le fasi di crescita della stessa realtà. A sottolineare l’importanza di questa esperienza è stato anche lo stesso presidente di Nuovaimpresa, Franz Cannizzo. «Al giorno d’oggi – spiega Cannizzo – il tema della start-up è diventato la moda del momento. Noi assistiamo questo processo dal 1997 quando questo nome era quasi sconosciuto a molti. In base a quest’esperienza posso affermare che spesso avvicinarsi ad investitori pronti a fornire risorse senza le opportune garanzie può rivelarsi un’arma a doppio taglio. In caso di successo dell’idea imprenditoriale infatti ci si trova spesso tagliati fuori da ciò che si è creato a causa di cavilli burocratici. Insomma bisogna pensare che nessuno regala niente». Mario Bucolo ha specificato meglio, in base alla sua attuale esperienza di startupper, quanto affermato da Cannizzo. «Oggi il mondo delle imprese informatiche – ha affermato Bucolo – viaggia ad una velocità impressionante e la concorrenza è spietata. Bisogna non avere paura delle proprie idee, condividerle e soprattutto puntare su di esse formato una squadra solida e capace. Diffidate da chi vuole entrare nella vostra impresa fin da subito con quote che vanno oltre il 30% perché questo significa che nelle fasi successive di sviluppo, quando arriveranno altri investitori, le quote azionarie in vostro possesso saranno quasi nulle e vi ritrovereste estromessi dalla vostra stessa creatura».
Bucolo, che al momento viaggia per lavoro tra gli Stati Uniti e Londra, ha spiegato meglio a tutti i partecipanti quali sono i passaggi necessari per poter avere successo in quello che non è un mondo facile ma ha ottime prospettive di crescita. Un incontro dunque che ha avuto il fine di non prospettare un mondo rose e fiori per i nuovi imprenditori ma quello di fornire agli stessi gli strumenti adeguati per poter ottenere un successo sempre più difficile nel periodo di crisi odierno.
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