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Il XXXIII Congresso della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia
La “grande” Fisica in Sicilia a settembre
L’appello alle istituzioni: «Non fate morire il CSFNSM»
La Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia con la collaborazione degli Enti rappresentati nel comitato organizzatore locale ha scelto la Sicilia per organizzare il XXXIII congresso nazionale. La manifestazione si svolgerà dal 4 al 7 settembre 2013 nelle sedi di Acireale, Catania e Siracusa seguendo la scia di una lunga e consolidata tradizione di congressi organizzati annualmente. Il Congresso ha lo scopo di promuovere gli studi di storia della fisica e dell’astronomia in Italia e, contestualmente, favorire il radicamento della scienza nel territorio, la comunicazione scientifica con i ricercatori che operano nelle stesse aree e in settori correlati ed intende riportare l’attenzione delle istituzioni, dei cittadini e delle giovani generazioni sull’importanza della scienza per lo sviluppo ed il progresso dell’umanità. Il Congresso, articolato in tre sessioni di lavoro, si svolgerà nelle seguenti sedi: Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale, inaugurazione del 4 e il 5 settembre; Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, il 6 settembre; Museo Regionale Paolo Orsi, viale Teocrito n. 66 a Siracusa, il 7 settembre.
Lunedì scorso si è svolta a Catania la conferenza stampa di presentazione dell’evento a cui, tra gli altri, hanno partecipato il professore Angelo Pagano Direttore Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Catania, il professore Sebastiano Albergo direttore del Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia e il professore Giuseppe Contarino presidente dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale.
Il professore Albergo, dal canto suo, ha colto l’occasione per lanciare nuovamente un grido d’allarme in favore del Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia (CSFNSM).
«Il Centro – ha spiegato - rischia di chiudere o perlomeno di essere fortemente ridimensionato a causa del disimpegno economico del Comune di Catania e della Provincia di Catania. Tra poco infatti verrà meno il bilancio di circa 120 mila euro l’anno, risorse che servono a fare funzionare la struttura in maniera che, da un lato si possano realizzare incubatori di portata internazionale (ad esempio la recente commessa per il Mit, il Massachusetts Institute of Technology, per lo studio di fattibilità di un ciclotrone superconduttore da 150 milioni di dollari), dall’altro garantire borse di studio agli studenti migliori. Dal 1955, anno della fondazione del Centro, sono infatti stati centinaia i ricercatori che hanno goduto delle borse di studio del Centro. Tutte assegnate solo ed esclusivamente in base a meriti e capacità: nel campo della Fisica mondiale non c’è spazio per incompetenti, impreparati e improvvisati».
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