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La riduzione degli acquisti di luglio è la meno elevata degli ultimi due anni
Cresce l’economia italiana
Buone notizie dal rapporto Markit/Adaci Pmi
Il dato positivo della congiuntura politico/giudiziaria è che il Governo Letta non andrà a casa. Almeno, così ha detto Silvio Berlusconi nel suo comizio romano di domenica scorsa. A confermare le sue parole si è notata l’assenza dei ministri in carica quasi a sottolineare che non era un atto contro il Governo in carica bensì contro l’ingiustizia perpetrata. Resta da vedere cosa succederà nelle prossime settimane visto che il centrodestra pretenderà la riforma della Giustizia. Intanto, seppur lentamente, l’economia italiana ha ripreso a crescere.
Alcuni segnali sono inequivocabili. L’indice Pmi dei direttori acquisti del settore manifatturiero elaborato da Markit/Adaci è risultato in luglio pari a 50,4 punti, contro le aspettative del mercato che erano per 49,7 punti e contro i 49,1 punti segnati a fine giugno), toccando così il massimo dal maggio 2011. A causare la salita dell’indice sono stati i nuovi ordini provenienti dall’estero ed i ricavi degli ordini inizialmente rinviati. I livelli di produzione sono cresciuti per il secondo mese consecutivo. Inoltre il livello dell’occupazione continua a calare ma meno intensamente da febbraio 2012. La riduzione degli acquisti di luglio è stata, ad ogni modo, la meno elevata dell’attuale periodo di contrazione di 26 mesi.
Il settore manifatturiero italiano che da solo vale il 19% del Pil italiano comincia a vedere alcuni primi, timidi ma ottimistici segnali di ripresa.
Phil Smith, economista di Markit, ed autore del report Markit/Adaci Pmi Settore Manifatturiero in Italia, ha detto: «I dati di luglio hanno osservato come, a causa del forte aumento del livello della produzione e del ritorno alla crescita dei nuovi ordini ricevuti, la Pmi manifatturiera abbia raggiunto un valore di crescita per la prima volta in due anni. Il maggiore livello dei nuovi ordini è stato principalmente attribuito alla forte espansione degli ordini destinati al mercato estero, risultato alquanto straordinario data la performance altalenante dell’economia globale durante i mesi recenti. Nonostante ciò, resta in apparenza qualche dubbio circa la sostenibilità della ripresa, visto che le aziende risultano riluttanti ad aumentare i livelli occupazionali, gli acquisti e le giacenze a seguito dell’aumento della produzione e della domanda. In qualche modo questo viene spiegato da una debole domanda interna e dalla mancanza di pressione sulle risorse evidenziata dalla diminuzione delle commesse inevase. Detto ciò, ad eccezione delle giacenze dei prodotti finiti, durante l’ultima indagine rallentano tutti i tassi di declino, e sono risultati generalmente modesti».
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