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E le regioni italiane sono al minimo nella competitività europea
Imu, ancora nessuna novità
Il Governo in stallo: tasse tante ma nulla per la crescita
Le vicende legate alla sola persona di Silvio Berlusconi hanno distratto completamente la classe politica italiana che ha di fatto quasi ignorato al rapporto sulla competitività delle regioni dell’Unione europea. Per l’Italia si tratta di un vero e proprio disastro. La Lombardia, unica regione italiana che dava qualche segnale positivo, è crollata dal 95° al 128° ben lontana da Germania, Finlandia, Austria, Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e gran parte di Regno Unito e Svezia. Il resto del centro-nord si mantiene al livello dei paesi Europea meno competitivi. L'Abruzzo e l'intero Sud sono invece alla pari con le regioni peggiori di Spagna e Portogallo e con i Paesi dell'Est come la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria e la Croazia. Per l'esattezza la Sicilia è al 235° posto su 262. Dopo di lei ci sono solo una provincia Bulgara (Severozapaden) e alcune zone di Grecia e Bulgaria. Competitività significa accesso ai mercati internazionali ma anche capacità di attirare investimenti stranieri sul proprio territorio. Senza questo sviluppo e crescita sono praticamente impossibili. Risparmio, economie, spending review sono importanti ma finora le politiche nazionali e regionali si sono fermati a questo. Poco o nulla è stato fatto per attirare investimenti esteri snellendo le procedure, rendendo chiare le leggi, creando buone opportunità. Mettere tasse è facilissimo, tagliare spese è abbastanza difficile ma si deve fare, creare condizioni favorevoli per innalzare la competitività è un ostacolo quasi insormontabile per i nostri politici. Perfino il Presidente della Regione Rosario Crocetta sta avendo le sue difficoltà per attivare qualcosa in questa direzione. L’unico che sembra averlo capito è il sindaco di Catania Enzo Bianco. Il ruolo affidato a Pasquale Pistorio, l’ex grande “guru” della St Microelettronics, che coordina “Vulcano”, la grande agenzia unica per il territorio ha proprio questa funzione e questo scopo: attrarre investimenti e produrre occupazione a Catania. Ma il resto sembra essere solo deserto. L'ultimo Consiglio dei Ministri, solo per fare un esempio, ha deciso il blocco dell'acquisto di auto blu fino a 31 dicembre 2015. È stato identificato un percorso per la soluzione del problema dei precari della pubblica amministrazione ma nulla di più. La tanto attesa decisione sulla definitiva soppressione dell'Imu non è arrivata. Se ne sta parlando, le prospettive sono positive anche perché il Governo guidato da Enrico Letta va incontro a due essenziali pericoli che lo potrebbero condurre alla sua fine: la decisione sul futuro politico di Silvio Berlusconi e la mancata cancellazione dell'Imu. Berlusconi sarà salvato e l’Imu cancellata? Molto probabile. Resta la speranza che, superati questi scogli, il Governo si metta seriamente a pensare a crescita e sviluppo.
di (Mat). Pubblicato in Cronaca il 30/08/2013 Scarica il pdf
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