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Forte degrado al Giardino Bellini nonostante il rifacimento costato decine di milioni di euro e inaugurato nel 2010
Che fine hanno fatto le “papere” della Villa?
Il Giardino Bellini
Sembra essere passato un secolo, e non quasi 11 anni, da quando sabato 17 ottobre 2002, l’amministrazione comunale annunciò che «Primo in graduatoria, tra tutte le nove province, il progetto per il recupero e la valorizzazione di Villa Bellini è stato finanziato dall’assessorato regionale ai beni culturali e ambientali nell’ambito dei Fondi europei del Por Sicilia. Ben 19,5 milioni di euro (oltre 38 miliardi di vecchie lire) potranno essere spesi per la completa riqualificazione e l’utilizzo del giardino Bellini».
In realtà tutti questi soldi non furono spesi per una serie di motivi e lo stesso progetto, dopo mille polemiche, fu sostanzialmente cambiato.
Lo stesso Consiglio comunale decise, nel 2009, di creare un’apposita commissione di inchiesta voluta da quindici consiglieri per capire come erano stati spesi i soldi e perché un tale ritardo rispetto ai tempi di consegna imposti dall’Ue. Ma non si arrivò a nulla anche perché il Pdl, che allora appoggiava compatto il sindaco Stancanelli, non era per nulla favorevole all’inchiesta.
La Villa viene inaugurata in ogni caso il 23 settembre 2010. Le polemiche non solo non si sopirono ma divamparono ancora più infuocate.
Un rifacimento, quello della “Villa” che è nato tra le polemiche, si è realizzato attraverso le liti e si è concluso con le critiche. Critiche non sopite neppure adesso.
Tra le tante cose che Enzo Bianco adesso deve rimettere a posto c’è anche la vecchia, cara Villa Bellini. E magari identificare responsabili e responsabilità dell’attuale scempio.
Lo chiedono i catanesi e forse lo chiede anche lui, Ignazio Paternò Castello. Lui, simbolo di Catania, uomo dall’illustre e multiforme ingegno, dalla vocazione europea ante litteram: membro dell’Accademia dei Georgofili e di quella della Crusca, della Società degli antiquari di Londra e, perfino, dell’Académie Royale des Belles-lettres, Sciences et Arts di Bordeaux, dove prese il posto del defunto Voltaire. Uomo di cultura ma anche di scienza, perfino di quella esoterica. Garbato e gentile con tutti, come narrano le cronache dell’epoca, creò due bellissimi giardini, le ville “Scabrosa” e “Labirinto”, l’attuale Giardino Bellini, che furono aperti al pubblico e utilizzabili per il divertimento e il passeggio da tutto il popolo catanese. In fondo qualcosa gli si deve.
È necessario, dunque, intervenire e fare chiarezza sul Giardino Bellini sperando che questo caso non vada ad affiancare quello delle anatre, le “papere” che furono protagoniste di un giallo cittadino quando i custodi, la mattina del 7 febbraio 1994 non ne trovarono neppure una. Il caso non fu mai risolto e rimase avvolto nel più fitto mistero, l’intera città si domanda ancora: «Che fine hanno fatto le “papere” della Villa?».
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