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La relazione del presidente Biagio Campanella ha evidenzato parecchi problemi
Tar di Catania: poco personale e necessità di una nuova sede
Nuovo anno e stessi problemi di sempre per l'attività del Tar di Catania che ha inaugurato la nuova stagione del 2011 con una relazione del suo presidente, Biagio Campanella, volta a mettere sotto i riflettori le carenze che quest'organo è costretto ad affrontare. Carenze in primo luogo d'organico che vede un corpo di giudici in un numero notevolmente inferiore rispetto a quelli previsti nella pianta prestabilita. Sono infatti 17 i magistrati operanti nel Tribunale Amministrativo contro i 26 previsti. Un deficit che non permette di smaltire quei ritardi che stanno entrando nel dna della struttura. Nell'anno appena trascorso è stato segnato un lieve miglioramento nella produzione delle sentenze.
Un risultato che non può far esultare vista l'enorme mole di lavoro che ancora grava sulle spalle dei giudici. Ma non solo pochi magistrati, ad essere in un numero inferiore rispetto al previsto è anche il personale della segreteria che non riesce in questo modo a svolgere le sue normali funzioni in modo adeguato. Non solo notizie negative. Nel corso della sua lunga relazione Campanella pone l'accento sulla possibilità d'accedere via internet al fascicolo. Un'opportunità che potrà sconsentire di snellire il lavoro nelle segreterie e faciliterà gli avvocati nello svolgimento delle proprie funzioni. Ma è proprio agli avvocati che giunge uno dei moniti maggiori del presidente Campanella che sottolinea come sia fondamentale una collaborazione fattiva della categoria per snellire i processi. Nello specifico, richiamandosi anche al nuovo Codice del processo amministrativo che punta a velocizzare le procedure indicando come i ricorsi degli avvocati debbano essere contenuti e le conclusioni non riproporre le tematiche già presentate nella fase inziale.
Ma Campanella non ha potuto non sottolineare come l'attuale sede di via Milano sia inadeguata ad accogliere le attività. La necessità di una nuova struttura è evidente e lo stesso Campanella sottolinea come la bocciatura per sovradimensionamento della nuova sede proposta a Gravina di Catania ha gettato nello sconforto e non farà altro che allungare i tempi all'infinito.
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