Home articoli
Approfondimenti
Attualità
Cronaca
Moda
Politica
Spettacolo
Sport
Con la strage affonda anche la speranza lanciata dal Papa
Lampedusa, è l’ora dell’Europa
L’impegno di Barroso per un intervento importante
«Ora Lampedusa non è più l'ultima frontiera d'Italia ma la prima tappa del primo viaggio del Papa, mi auguro che la sua visita aiuti tutti a prendere consapevolezza della responsabilità e della necessità di accogliere». Con queste parole, Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, aveva nello scorso mese di luglio salutata con speranza la visita nell'isola di Papa Francesco.
La triste realtà dei giorni scorsi ha dimostrato che invece di una speranza si trattava di un’illusione. La triste vicende delle centinaia di emigrati morti in mare ha spezzato tutto. Adesso tutti gli occhi del mondo, dell’Europa, sono su quel piccolo scoglio in mezzo al Mare Mediterraneo. Sono arrivati commossi, e forse lo erano veramente, premier e ministri.
E’ arrivato il presidente della Commissione Europa, la grande accusata, Josè Barroso. Qualcuno ha riproposto per il Premio Nobel per la Pace. Si sono create tante situazioni anche ridicole come quella che, mentre per i morti si rendevano grandi onori e si celebravano i funerali di Stato, i sopravvissuti venivano iscritti nel registro degli indagati per il reato di immigrazione clandestina, Come al solito in Italia vince la presunzione di colpevolezza invece di quella di innocenza, come del resto prevede la Costituzione e anche le leggi di tutti i paesi civili. La famigerata Bossi/Fini è una vergogna che deve essere cancellata prima di subito. Ma, sia chiaro, non c’entra nulla con queste morti. Come non c’entra nulla con il desidero di venire in Italia la presenza nel nostro Governo di un ministro di colore, Cécile Kyenge, come non c’entra il presunto buonismo di alcuni esponenti italiani. Le persone che attraversano il mare in condizioni quasi impossibili sfuggono alla fame, alle persecuzioni, alla guerra: tenterebbero lo stesso la traversata e per di più spesso non intendono rimanere neppure in Italia. Oppure c’è dalle nostre partiqualcuno talmente sciocco da ritenere che in Siria o in Eritrea o in qualsiasi altro paese dell’Africa o dell’Asia si sappia moltissimo dell’Italia? Forse, pensando a certi partiti o ad altri gruppi parlamentari. Al massimo, si sa che in Europa c’è la pace e che si mangia ogni giorno. Noi siamo abituati a farlo almeno tre volte ma a molti di coloro che sono sulle carrette del mare basterebbe una sola. Questa gente è ben diversa dai nostri emigranti del secolo scorso che, per quanto anch’essi fossero in condizioni miserabili, provenivano da un paese europeo discretamente evoluto. Ma, poi, con la crisi che c’è pensiamo realmente che l’Italia sia un Paese dove venire a vivere? Costoro, invece, bramano l’Europa, il Nord dell’Europa. Ecco perché l’Unione europea ha lasciato finora sola l’Italia. Cambierà qualcosa adesso, dopo tutti quei morti. Le parole di Barroso saranno confermate da un reale impegno dell’Unione europea? Avere dei dubbi e legittimo dopo che le parole del Pontefice non hanno prodotto in passato alcun effetto. E neppure questa è la prima grande strage avvenuta in mare. Secondo i dati elaborati dall'osservatorio Fortress Europe «dal 1994, nel Canale di Sicilia sono morte almeno 6.835 persone, lungo le rotte che vanno dalla Libia (da Zuwarah, Tripoli e Misratah), dalla Tunisia (da Sousse, Chebba e Mahdia) e dall'Egitto (in particolare la zona di Alessandria) verso le isole di Lampedusa, Pantelleria, Malta e la costa sud orientale della Sicilia, ma anche dall'Egitto e dalla Turchia alla Calabria. Più della metà (5.262) sono disperse». Solo alcuni episodi tra quelli elencati da Fortress Europe, i più gravi, documentanti. Nell'aprile 2001 due imbarcazioni di eritrei dirette a Lampedusa, sulla prima c'erano 335 passeggeri, e sulla seconda 160, avevano chiesto soccorso telefonando alla comunità eritrea di Roma. Ma non sono mai arrivate a destinazione: né in Italia, né a Malta, né sono rientrati in Libia. Stesso mese di aprile, un'imbarcazione si rovescia in mare durante un'operazione di soccorso a causa del mare in tempesta, a 39 miglia al largo di Lampedusa. Disperse in mare almeno 213 persone, tra cui molte donne e bambini. Sono fuori da questi conteggi tutti coloro che muoiono per arrivare sulla costa, percorrendo le strade del deserto. Allora, come in altri casi, nulla è successo. Si ripeterà anche adesso, superato l’emozione del momento? Scrisse nel 1919 E. A. Mario, lo stesso autore de “La Leggenda del Piave”: «Partono le navi per le terre assai lontane... Cantano a bordo: sono Napoletani!». C’è una grande differenza tra allora ed oggi, anche perché l’unico bastimento che affondò fu il Titanic, ma ci sono la stessa disperazione e la stessa speranza. Che rimangano nei loro Paesi in condizioni migliori o che possano venire qui a vivere meglio, l’Europa non può ignorarli come non ignorarono gli americani i nostri compatrioti di allora (e non solo loro ma anche tedeschi, irlandesi, francesi) che, loro stessi, i loro figli e nipoti, hanno contribuito a far diventare lo Stato più importante del mondo attuale.
di Giovanni Iozzia. Pubblicato in Cronaca il 11/10/2013 Scarica il pdf
Forum Plus, dall'8 al 10 novembre, alla Camera di Commercio di Catania
B2B in rosa tra le imprese del Mediterraneo
Pubblicato in Cronaca il 09/11/2012 Scarica il pdfCi sono solo 24 ore di tempo per partecipare
M.a.d.e. in Sicily: Mutimedia & arte
Pubblicato in Cronaca il 09/11/2012 Scarica il pdfIl 16 dicembre le primarie del centrodestra
Castiglione lascia per le "politiche"
Con le nuove norme non si potrà più fare
Pubblicato in Cronaca il 09/11/2012 Scarica il pdfGiovane il linguaggio ma un po' retorico e superficiale
Renzi, il rottamatore, a Catania
di Roberta Fuschi. Pubblicato in Cronaca il 09/11/2012 Scarica il pdf
XXXII Manifestazione micologica e XXXII esposizione di funghi spontanei
Funghi in mostra a Buccheri
Pubblicato in Cronaca il 09/11/2012 Scarica il pdfCrolla il Pdl, grande affermazione del Movimento 5 Stelle
Come volevasi dimostrare: Rosario Crocetta presidente
di Giovanni Iozzia. Pubblicato in Cronaca il 02/11/2012 Scarica il pdf
Torna di moda l'idea di Canepa e Finocchiaro Aprile
Sicilia indipendente
Pubblicato in Cronaca il 02/11/2012 Scarica il pdfTantissimi gli astenuti: oltre la metà degli aventi diritto
Tutti i numeri delle elezioni
Il neo governatore non avrà la maggioranza in aula
Pubblicato in Cronaca il 02/11/2012 Scarica il pdfMattone: è tempo di saldi
Calano anche i prezzi delle case
Pubblicato in Cronaca il 02/11/2012 Scarica il pdfL'allarme è stato lanciato da Romano Valente, direttore generale dell'Unrae
Concessionarie auto, in Italia ne fallisce una al giorno
Pubblicato in Cronaca il 02/11/2012 Scarica il pdfCerca tra gli articoli