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Due giorni per abbattere il ponte e più di 60 per riempire il sottopasso
Nodo Gioeni: storie di ordinaria inefficienza
Pochi mezzi e due operai nel cantiere del Nodo Gioeni
«Il direttore dei lavori, l'ing. Mirone, ha assicurato che prima di Natale l’opera sarà consegnata alla città». Sono le parole conclusive del comunicato stampa inviato dal Comune di Catania dopo il sopralluogo richiesto dalla commissione consiliare all’ass. Luigi Bosco per avere chiarimenti in merito alla «verifica dei tempi, perché i cittadini - si afferma nella nota - accettano i disagi se si fa chiarezza sulla loro durata». E l’assessore Bosco risponde: “sul gas i cui tubi l’Asec ha già interrato e ora devono solo essere collegati; poi l’Enel e la Telecom che dovranno fare piccoli lavori e quindi si completerà il riempimento. Solo a quel punto verrà realizzata la rotatoria pensata all’insegna di funzionalità e sicurezza”.
A distanza di dieci giorni le parole dell’ass. Bosco cambiano. Così all’inizio dei lavori la fine dei lavori era prevista per metà ottobre. Poi ci aveva garantito la consegna della rotonda - pur senza un filo d’erba - per il mese di novembre adesso siamo arrivati a Natale. Niente di strano che a Sant’Agata siamo ancora con il cantiere aperto. E il sottopasso? Che fine ha fatto il sottopasso? Si farà o non si farà?
Sempre dieci giorni fa l’assessore ci aveva parlato del “progetto per il sottopasso che l’ufficio tecnico del Comune aveva completato in fase preliminare e per il quale bisognava chiedere i finanziamenti alla Regione”. Eppure di questo sottopassaggio che dovrebbe collegare via Caronda con via Grassi nella nota non si parla. Non si farà più? La rotonda riuscirà a smaltire, da sola, tutto il traffico che proviene dalle tre arterie (via Caronda, via Etnea e la Circonvallazione)?
Nel frattempo però chi deve affrontare tutti disagi sono i catanesi condannati a file interminabili in qualunque ora del giorno e della notte obbligati a credere a parole che non sono mai uguali alla prima versione.
Assessore il cantiere sembra fermo, avevamo chiesto a Bosco e la sua risposta era stata lapidaria. “Questa è una leggenda metropolitana. Camion e tir fanno avanti e indietro per portare il terriccio che riempirà il vecchio sottopasso”.
Forse sarà pure una leggenda metropolitana ma un cantiere che abbatte in 48 ore un ponte non può impiegare 60 giorni solo per riempire - e solo in parte - un sottopasso. Quindi assessore qualcosa non quadra. Speriamo solo che non sia la solita ritrita storia di ordinaria inefficienza.
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