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Pronta la mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle

Tempesta su Crocetta?

E il Presidente si allea con Matteo Renzi

Il governatore Rosario Crocetta
Il governatore Rosario Crocetta

La tempesta sta per abbattersi su Rosario Crocetta? Il gruppo all’Ars del Movimento 5 Stelle, dopo una breve luna di miele, durata pochi mesi dopo le elezioni dell’ottobre 2012, ha preparato una mozione di sfiducia per il Presidente della Regione. Iniziativa che ha subito attratto le simpatie dell’opposizione che si è detta pronta a firmarla. Nello Musumeci, candidato alla presidenza contrapposto a Crocetta e di fatto leader dell’opposizione, ha dichiarato infatti che certamente sottoscriverà la sfiducia. Il testo è già stato scritto ma non c’è ancora alcuna indicazione sui tempi del suo ingresso in aula.
Una situazione di normale dialettica politica se non fosse per le tensioni sorte in questi mesi tra Crocetta, e il suo Megafono, e il Partito Democratico. Questioni che ancora non hanno trovato alcuna soluzione nonostante sano stati in tanti a darsi da fare per ricomporre lo strappo. Nonostante ciò è molto probabile che il Pd non arrivi al punto di votare la sfiducia ad un suo esponente con il duplice rischio di scombinare il quadro generale delle Sicilia e andare alle elezioni verso una quasi certa sconfitta. Più o meno è lo stesso ragionamento fatto dal Pdl che, attraverso il suo deputato all’Ars, Vincenzo Vinciullo, ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di sfiduciare Crocetta. Anzi, Vinciullo, rilancia le grandi intese in salsa siciliana.
In ogni caso ricordiamo cosa prevede la Legge costituzionale 31 gennaio 2001, n. 2 "Disposizioni concernenti l'elezione diretta dei Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1 febbraio 2001: Articolo 10 - "L'Assemblea regionale può approvare a maggioranza assoluta dei suoi componenti una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Regione presentata da almeno un quinto dei suoi componenti e messa in discussione dopo almeno tre giorni dalla sua presentazione. Ove la mozione venga approvata, si procede, entro i successivi tre mesi, alla nuova e contestuale elezione dell'Assemblea e del Presidente della Regione".
Ciò che fa pensare che il Pd, al di là dei bellicosi proclami del suo segretario regionale Giuseppe Lupo, non farà nulla di così eclatante come destituire Crocetta, è che i suoi quattro assessori sono sempre al loro posto. La segreteria regionale impose le dimissioni a tutti ma a presentarle realmente furono solo Luca Bianchi e Nino Bartolotta. Il punto è che anche costoro sono sempre al loro posto nella Giunta guidata da Rosario Crocetta.
Non c’è dubbio che a cominciare proprio da Lupo, tutti guardano alle primarie del Pd che si celebreranno il prossimo 9 dicembre. Matteo Renzi sembra essere a un passo dalla vittoria e contemporaneamente il sindaco di Firenze è alleato di Crocetta.
Quindi non ci vuole molto a capire come andrà a finire la faccenda. Dall’altra parte, Pdl e Forza Italia potrebbero separarsi: quale sarà il loro destino una volta che diventeranno due partiti diversi. Infine, montezemoliani e montiani hanno litigato: i primi andranno a destra con i liberali, i secondi al centro con i cattolici ed i vecchi democristiani.
In Sicilia il gioco lo condurrà Gianpiero D’Alia, ministro e leader dell’Udc, che ha già fatto sapere a Crocetta che non gli farà mai mancare il suo sostegno. A conferma di ciò, nella politicamente significativa Acireale, dove si voterà nella prossima primavera, Megafono e Ud sembrano già avere stretto un patto di ferro. Metà del Pd ci sta, l’altra metà no… aspettando Matteo Renzi.

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