Turismo, quanto vale il brand “Etna”? - Articolo - IlMercatinoSicilia.it

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I Lions propongono strategie comuni per “vendere” e promuovere il nostro vulcano

Turismo, quanto vale il brand “Etna”?

Un’idea: il gemellaggio tra la Festa di S. Agata e il Carnevale di Acireale

Enzo Bianco, Vittorio Spampinato, Antonio Pogliese e Nino Garozzo
Enzo Bianco, Vittorio Spampinato, Antonio Pogliese e Nino Garozzo

I Lions catanesi propongono streategie comuni da mettere in atto per vendere a livello turistico internazionale il brand “Etna”. Se ne è discusso nel corso di un convegno, presieduto da Vittorio Spampinato, che si è svolto nei giorni scorsi, al quale, tra gli altri, hanno partecipato il sindaco di Catania Enzo Bianco e quello di Acireale Nino Garozzo.
I lavori sono stati aperti dall'economista Antonio Pogliese che ha parlato di «Progettualità, imprenditorialità e sinergia: sono questi gli asset che potrebbero risollevare le sorti del turismo siciliano, oggi espressione di una politica fallimentare che negli ultimi cinquant'anni ha decretato il primato negativo della nostra Isola».
«Non si capisce perché Comuni quali Trento e Cernobbio – ha continuato Pogliese, past Governatore del Distretto 108Yb Sicilia - pur senza godere di patrimoni storici e culturali di rilievo, siano riusciti a creare eventi che richiamano da anni un turismo di nicchia, che sfugge alle logiche del “mordi e fuggi”, riposizionando questi luoghi quali mete d'interesse internazionale. E invece la Sicilia, nonostante le sue ricchezze, si trovi al 235esimo, nonché ultimo posto nella graduatoria europea della competitività».
«Partiamo da un 2012 preoccupante - ha detto dal canto suo Enzo Bianco - che segna un trend negativo del settore, trascinandosi dietro gli imprenditori e le attività commerciali. Catania deve cambiare strategia: occorre addestramento professionale, investimento nella direzione della sicurezza e dell'accoglienza, rete tra gli operatori e una nuova politica dei trasporti, partendo proprio dai collegamenti aerei. Dobbiamo aggredire nuovi mercati: quello congressuale, in primis, quello crocieristico, per fare di Catania una base di partenza/arrivo e non solo di transito, e quello culturale. Mi impegnerò ad accogliere la proposta dei Lions per tradurla in azioni concrete, consapevole che dalla collaborazione possono nascere percorsi virtuosi».
«Ben vengano iniziative come queste - ha aggiunto Nino Garozzo - noi siamo indignati perché le politiche regionali, anziché valorizzare le risorse, hanno distrutto ciò che negli anni è stato creato con fatica: basti pensare al nostro Carnevale, che riesce a portare oltre 1 milione di visitatori: dai 200mila euro di finanziamenti del 2005 ai 79 del 2012 (sbloccati solo recentemente) all'incognita del 2013. Mentre eventi insignificanti vengono supportati economicamente, noi rischiamo di far fallire uno dei progetti regionali più ambiziosi».
I Lions hanno quindi presentato un documento di proposte per creare eventi volti a rilanciare l'asse Catania-Acireale. Oltre alla proposta di gemellaggio tra la festa di Sant’Agata e il Carnevale di Acireale, il piano contempla almeno un evento culturale di grande portata: una conferenza permanente sulle politiche europee per l'immigrazione, una giornata della dieta mediterranea o un meeting sulle produzioni enogastronomiche d'eccellenza: l’evento dovrebbe strategicamente collocarsi in un periodo di destagionalizzazione, identificando un settore capace di attrarre nicchie interessate e diventando un appuntamento annuale fisso e di rilevanza mediatica.

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