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Tirrenia e Grimaldi fanno cartello: 200 euro in più per la tratta Ravenna-Catania. Fita Cna chiede l’intervento del Governo
Mazzata per gli autotrasporti
La Tirrenia
Ci vorranno duecento euro in più per utilizzare i collegamento via nave da Catania a Ravenna operato dalla Tirrenia. La decisione comunicata agli autotrasportatori giovedì scorso con decorrenza operativa dal lunedì successivo colpisce al cuore il sistema dell’autotrasporto, già fortemente penalizzato dalla crisi. A pochi giorni di distanza anche la Grimaldi, che opera nella stessa tratta da un anno e mezzo, ha comunicato i propri aumenti che vanno dai 45 ai 90 euro per tratta. Aumenti che verranno applicati, da entrambe le compagnie, su tutti i mezzi pieni o vuoti che siano. La motivazione è il continuo aumento del carburante.
Lo denuncia anche la presidenza della Cna Fita regionale siciliana, l’associazione delle imprese dell’autotrasporto aderenti alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato, che si è riunita, sabato scorso, a Nissoria, in provincia di Enna, per fare il punto della situazione del settore.
Non bastavano il peso sempre più grave rappresentato dal costo del gasolio e delle assicurazioni, dai pedaggi autostradali e in generale dalle difficoltà della gestione aziendale: ora arriva questa nuova terribile “mazzata” - si legge sulla nota - su decine di migliaia di imprese, già alle prese con i drammatici problemi quotidiani legati alla crisi economica, che hanno contribuito a determinare un saldo negativo per le aziende, nel terzo trimestre 2013, quantificato in 420 imprese a livello nazionale e 48 a livello regionale.
Un quadro allarmante denunciato dalla Fita, un contesto generale dove alle gravi e ormai angoscianti difficoltà delle imprese non arriva alcuna risposta adeguata dal governo nazionale, che non tiene fede agli impegni presi e disattesi, né si avverte un segnale dal governo regionale rispetto all’aumento imposto dalla “Tirrenia”.
Quello che fa la Fita Cna è un elenco preciso di promesse non mantenute. Non c’è ancora nessun impegno a non toccare il contributo sulle accise per l’autotrasporto, così come non ci sono impegni concreti in tema di tariffe minime di sicurezza e di contrasto alla concorrenza sleale.
Intanto i trasportatori siciliani, avvisati con tre giorni di anticipo dalla compagnia navale, si trovano in ginocchio “non capiamo il perché e il per come l’unica certezza per il momento è che le tratte ci costeranno cento euro in più”.
E l’aumento fa ancora più male se si considera che è stato applicato su rotte che hanno prezzi diversi: la Catania Ravenna costa circa 350 euro, mentre la tratta in discesa si attesta sopra i 700 euro.
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