Home articoli
Approfondimenti
Attualità
Cronaca
Moda
Politica
Spettacolo
Sport
Mentre i grillini insultano il Presidente della Repubblica
L’Italicum e lo scompiglio dei piccoli esclusi
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Un vero peccato. Giorgio Sorial avrebbe rappresentato un bellissimo modello di integrazione. Nato 30 anni fa a Brescia da genitori egiziani adesso è italiano a tutti gli effetti con buona pace della legge Boss-Fini, di chi non vuole lo "ius soli" e di chi guarda gli immigrati con diffidenza e persino con ostilità. Come, ad esempio, Beppe Grillo che più volte si è dimostrato favorevole al reato di immigrazione clandestina. Ed il punto è proprio questo: Sorial è un grillino e che grillino. In questi mesi da parlamentare si è distinto per le sue intemperanze verbali fino al clou raggiunto alcuni giorni fa di affibbiare al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il termine "Boia". Non sapremmo dire se il Capo dello Stato abbia pianto o riso di questa affermazione. Pianto perché, negli anni della Prima Repubblica il termine "boia" veniva di solito utilizzato per ricordare fascisti e nazisti. Che, purtroppo, boia spesso lo erano stati veramente. Riso, perché un vecchio dirigente comunista, uno di quelli che in un modo o nell'altro doveva necessariamente credere alla Rivoluzione Proletaria, che senza dubbio in qualche fase della sua vita ha ammirato gente come Lenin, Trotsky, Castro e Che Guevara, un insulto del genere è solo una sciocchezza, indegna degli antichi nemici reazionari. Napolitano è stato membro del "Comitato Centrale del PCI" nell'epoca delle Guerra Fredda, comunista di destra era però in buoni rapporti con Mosca e il PCUS. Erano gli anni il cui il PCI era il partito del rinnovamento contro i partiti “dei conservatori, dei padroni, degli sfruttatori”. Eppure oggi un grillino lo definisce “boia”.
«Non credo che questo nostro Paese costruirà il futuro che si merita coltivando un clima da "pogrom" nei confronti della classe politica, i cui limiti sono noti, ma che pure ha fatto dell'Italia uno dei Paesi più liberi dove i cittadini hanno potuto non solo esprimere le proprie idee, ma operare per realizzare positivamente le proprie capacità e competenze». Scriveva così Sergio Moroni, nel 1992, all’allora Presidente della Camera dei Deputati, proprio Giorgio Napolitano, pochi minuti prima di suicidarsi perché accusato di “avere rubato”. Era l’inizio di Tangentopoli. Quella classe politica, quei partiti politici, che avevano ricostruito l’Italia dopo l’immane tragedia della II Guerra Mondiale e l’avevano resa libera, ricca e stimata, sparirono nel giro di pochi mesi. Furono tutti spazzati via, colpevoli e innocenti. Utilizzando impropriamente le parole di Giosuè Carducci: «La genia nuova fu di pigmei e di folletti, di gnomi e di coboldi. Gnomi, ogni lor industria mettevano a raspar la terra con le mani e i denti per cavarne l’oro: coboldi martellavano di continuo reti di maglie di ferro per impigliarvi li gnomi e portarne via l’oro: pigmei e folletti avevano la leggerezza del pensiero quasi eguale alla perversità dell’intendimento, e seguivano con mille giuochi maligni a tormentare e rubare li gnomi e i coboldi. In tanta degenerazione anche le Alpi si erano abbassate, e i mari rattratti; e l’aquila romana intisichiva dentro la nuova gabbia che le avevano fatta. I coboldi e li gnomi trionfavano. E gli uni ricevevano senza crollarsi gli scapaccioni aggiustati alle lor teste da certe mani passanti su le alpi abbassate e pe’ mari rattratti, e si vantavano forti: e gli altri oltraggiavano i loro padri e si sputacchiavano a gara le facce, e si dicevano liberi».
Mentre questo (metaforicamente) accade, la discussione sulla legge elettorale va avanti tra mille difficoltà. Dice bene Matteo Renzi: «Meglio fallire che star fermi». Questo lui lo ha capito ma lo ha capito anche Silvio Berlusconi. Meglio ancora se le cose riescono e l’Italia cominci a tirarsi fuori dalla melma in cui si trova. Chissà se veramente la Seconda Repubblica, quelle vera e non l’ignobile interregno vissuto negli ultimi 20 anni, stia finalmente per arrivare.
di Giovanni Iozzia. Pubblicato in Cronaca il 31/01/2014 Scarica il pdf
Fantapolitica
Pubblicato in Cronaca il 01/02/2013 Scarica il pdfDichiarazione Imu: si presenta entro il 4 febbraio
Pubblicato in Cronaca il 01/02/2013 Scarica il pdfCatania - Ingressi gratuiti e cataloghi omaggio non garantiscono un buon futuro
Il museo Biscari rischia di chiudere senza una biglietteria
di Monica Adorno. Pubblicato in Cronaca il 01/02/2013 Scarica il pdf
Catania - Il nostro patrimonio archeologico e storico rischia l’abbandono totale
Quella folle gestione dei Beni culturali
Pubblicato in Cronaca il 01/02/2013 Scarica il pdfDalla colonizzazione greca alla conquista romana: 400 anni di storia
Quando Catania batteva moneta
Pubblicato in Cronaca il 01/02/2013 Scarica il pdfOggi pomeriggio Il Megafono e domani La Destra concluderanno il giro delle presentazioni nella provincia di Catania
Politiche: 1.005 candidati in Sicilia per 78 posti
di Roberta Fuschi. Pubblicato in Cronaca il 01/02/2013 Scarica il pdf
Domani, con l’accensione della Lampada, votiva comincia la Festa
Cittadini, arriva Sant’Agata
Pubblicato in Cronaca il 01/02/2013 Scarica il pdfI giovani atleti del maestro Francesco Spampinato si sono piazzati ai primi posti
Nuovo trionfo dell’Ascam di Tremestieri Etneo
di Gino Fazzio. Pubblicato in Cronaca il 01/02/2013 Scarica il pdf
Politiche - Pronte le liste dei partiti in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio
Porcellum, adesso sappiamo chi hanno scelto per noi
Firrarello si ritira ma ricompare Lombardo
di Mat. Pubblicato in Cronaca il 25/01/2013 Scarica il pdf
Fantapolitica
Pubblicato in Cronaca il 25/01/2013 Scarica il pdfCerca tra gli articoli