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Nella città del presidente della Regione i giovani sono costretti ad allenarsi in strada. In rete un video-denuncia

Gela, nessun impianto per l’atletica

Gli atleti gelesi che sono costretti ad allenarsi sulle strade della cittadina
Gli atleti gelesi che sono costretti ad allenarsi sulle strade della cittadina

I giovani di Gela, che vogliono praticare atletica, devono farlo per strada. È questa la singolare vicenda di una ventina di corridori che nel paese del Governatore di Sicilia Rosario Crocetta, per allenarsi sono costretti a farlo tra corsie e marciapiedi, dribblando, oltreché gli ostacoli, anche le auto e i mezzi a due ruote. I componenti dell’Atletica Jung Runner di Gela hanno anche fatto un video–denuncia, che sta circolando in rete ottenendo migliaia di visualizzazioni - per raccontare come dei giovani e talentuosi ragazzi con una passione sfegatata per l’atletica, siano costretti ad allenarsi sulla strada comunale tra le auto che passano, con grande pericolo per la loro incolumità fisica.
«Abbiamo un gruppo di 20 giovani, dagli 11 ai 17 anni, che si allenano costantemente, ma lo fanno in condizioni assurde – dice Massimo Bianca, siracusano, poliziotto e allenatore della società che da anni a Gela si occupa di atletica - La mia è una sorta di missione perché credo molto nel valore sociale dello sport». E, infatti, questi ragazzi hanno formato un gruppo vincente e sono arrivati anche ottimi risultati, in queste condizioni impensabili. Ma con passione e sacrificio lo scorso anno, l’Atletica Jung Runner di Gela, ha vinto 14 titoli regionali, portando a casa anche due record regionali.
«Qualche giorno fa una nostra atleta, che per ragioni di opportunità gareggia con una squadra di Acireale, è arrivata ottava ai campionati italiani indoor - ha aggiunto, ancora, l’allenatore - Vincere è difficile, anche se a noi riesce bene. Ci vuole molto spirito di sacrificio da parte dei ragazzi e dei loro genitori, ma anche da parte di noi dirigenti, che li seguiamo sempre con molta costanza».
Obiettivi anche sociali nell’attività che svolge Massimo Bianca, che in una città come quella di Gela, troppo spesso agli onori della cronaca nera per omicidi di mafia e intimidazioni criminali, punta a dare ai ragazzi un’opportunità per un futuro diverso e più roseo, anche attraverso l’atletica.
«Vincere è bello e piace a tutti – ha spiegato Bianca – Ma a noi non interessa solo collezionare titoli regionali e record, ma soprattutto l’aspetto sociale della nostra attività: Gela è conosciuta come realtà triste per i giovani, correre per questi ragazzi significa avere un modo che li aiuta a crescere in maniera sana».
Gela, ha due palazzetti dello sport, ma nessuna struttura destinata all’atletica. «Qualche anno fa ci allenavamo in una scuola, avevano comprato il tartan, il tappeto per la corsa, perché c’era un ragazzo che prometteva di poter ottenere buoni risultati, ma non è mai stato montato». Nessuna struttura, quindi, ma solo posti di fortuna per gli allenamenti . Attualmente, l’Atletica Jung Runner si allena sfruttando un rettilineo all’interno del PalaCossiga in contrada Macchitello. Nella struttura nata per volontà dell’allora presidente Francesco Cossiga che promise ai giovani gelesi un impianto sportivo degno di tale nome, è stata ricavata una piccola area con 5 corsie, da 60 metri, ma risulta essere comunque troppo piccola per i giusti allenamenti. Da qui la scelta di allenarsi sulla strada comunale, adiacente al PalaCossiga, cinque volte alla settimana nel pomeriggio tra le 16:00 e le 19:00.
Eppure del campo di atletica se ne parla da oltre vent’anni: il progetto originario prevedeva la realizzazione di uno stadio con 16.000 posti e pista d'atletica attorno al campo. Qualche anno addietro, l'ex sindaco Crocetta parlò di un progetto di "project financing" col quale si cedeva ai privati l'attuale area dello stadio "Vincenzo Presti" - per la costruzione di alcuni condominii – e le ditte appaltatrici avrebbero dovuto anche provvedere alla realizzazione del nuovo stadio e alla cittadella sportiva.
C’è anche un progetto della provincia di Caltanissetta per la costruzione di una pista vicino al kartodromo, approvato nel 2011, ma non se ne hanno più traccia.
Sta di fatto che i giovani atleti continuano a correre per strada e la prossima tappa potrebbe essere la Catania – Gela, dove sicuramente non sarebbero soli.

di Antonietta Licciardello. Pubblicato in Cronaca il 07/02/2014 Scarica il pdf


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