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Crisi libica: le opinioni contrapposte

Salvo Fleres (Pdl) e Giuseppe Berretta (Pd)

Come giudica il fatto che l'Italia e l'Europa abbiano abbandonato la Sicilia, lasciando dietro un quadro negativo?
Fleres - Sono contrario della strumentalizzazione di ciò che accade da parte di chi non ha svolto il proprio dovere. È necessario che la vera assente, cioè l'Europa, si mobiliti attorno alla vicenda Lampedusa e al fenomeno dell'immigrazione clandestina o dei rifugiati politici in fuga dai paesi nei quali si attuano azioni rivoluzionarie (Libia, Magreb), che dovrebbe intervenire attraverso un piano di ripartizione del fenomeno immigrazione che trova in Lampedusa un punto di approdo ma che deve essere riassorbita all'interno di un contesto non solo italiano.
Berretta - Prima di parlare dell'Europa dobbiamo osservare l'inadempienza del Ministero degli Interni che non ha predisposto un progressivo allontanamento dei soggetti che arrivavano per evitare quest'emergenza assoluta. Questo atteggiamento dimostra ancora una volta il disprezzo per il Mezzogiorno da parte di un Governo totalmente a fazione nordista.
Quale atteggiamento dobbiamo assumere noi siciliani nei confronti del Governo e dell'Europa?
Fleres - Dobbiamo continuare a spiegare al governo che i siciliani non pongono né un problema di solidarietà né di ospitalità:questo fenomeno non può diventare la regola,esso è l'eccezione che conferma la regola,e all'uopo si necessita un piano di assorbimento riguardante l'Italia e l'Europa.
Berretta - Risolto il problema Lampedusa,e noi ci siamo prodigati affinché ciò avvenga in tempi rapidi,l'esigenza è dimostrare che si può coniugare al tempo stesso sicurezza ed accoglienza:è necessario attrezzarsi per una presa di posizione da parte di tutte le regioni italiane al fine di condividere questo sforzo di solidarietà che va compiuto nei confronti di soggetti che fuggono dal proprio paese.
Era prevedibile la ribellione nei paesi arabi?Per qual motivo nessuno stava intuendo la nascita di queste sommosse sotterranee?
Fleres - Perchè queste ribellioni hanno poco a che vedere con la democrazia contrariamente a ciò che si vuole far credere:coesiste una presenza di democrazia ma il fatto che sia esploso un sistema ad orologeria contemporaneamente in tutto il Nord Africa è quantomeno sospetto e le diplomazie italiana e straniere avrebbero dovuto accorgersene in tempo.
Berretta - Non so se fosse prevedibile perché le dittature non lasciano trapelare molto di ciò che avviene nei loro territori. È emersa una difficoltà di razionalizzazione del fenomeno: però una volta compresane l'entità, è susseguito un ritardo da parte di tutti i governi,soprattutto quello italiano che continua ad avanzare necessità di rapporti con Gheddafi,individuato da tutti i cittadini come un soggetto da rimuovere ed un ostacolo alla democratizzazione di un paese importante nell'area del Mediterraneo.

di Maria Luisa Sisinna. Pubblicato in Cronaca il 01/04/2011 Scarica il pdf


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