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Ai Benedettini elezioni e lavori
Il vortice di cambiamenti che ha investito l'ateneo di Catania ha portato ad una profonda trasformazione nell'assetto delle università di lettere e lingue. Sono ancora vive nei ricordi le scene di protesta degli studenti a seguito dello spostamento come unica sede dell'indirizzo di lingue a Ragusa. Un cambiamento che portato anche a modificare l'assetto dei Benedettini che hanno accorpato lingue e lettere.
Questa modifica ha anche fatto indire una nuova elezione universitaria per l'elezione dei rappresentanti degli studenti. Via dunque a questa tornata elettorale che si svolgerà martedì 13 e mercoledì 14 aprile. Una chiamata alle urne anticipata da numerose polemiche. Le associazioni studentesche infatti hanno protestato contro quelle che definisco delle elezioni ?illegittime?. Infatti già i rappresentanti erano stati eletti ma la riunione fra le due facoltà ha portato il rettore Antonino Recca ad indire questa nuova chiamata.
Ma i Benedettini, e questo lo sapranno sicuramente i molti studenti che l'affollano, vivono da diverse settimane anche un'altra condizione disagio. Un disagio portato dai lavori che interessano l'intera area esterna verde( forse ormai da definire ex verde) che dall'ingresso arriva fino all'auditorium. Tutta la zona appare recintata e l'ex copertura fatta da ciottoli è scomparsa. A suo posto, secondo quanto si dice in giro negli ambienti universitari, dovrebbe spuntare una nuova pavimentazione. Il costo dei lavori supera i 100 mila euro ma la cosa che non si comprende bene è la tempistica degli stessi. Infatti svolgere dei lavori di quest'entità costringe gli studenti a non pochi disagi in occasione delle lezioni e soprattutto degli esami con l'attesa accalcati di fronte alle aule esterne.
Insomma all'ex monastero dei Benedettini l'area è rovente non solo per queste elezioni spuntate quasi dal nulla ma anche per dei disagi che oggettivamente a tratti diventano quasi insostenibili. Inoltre ad inviperire ancor di più gli animi è sempre quel decreto che segna il passaggio al consorzio ragusano dell'indirizzo linguistico. Un decreto visto come furto da tanti e che sicuramente non sarà dimenticato presto.
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