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Per l'ex presidente della Provincia la delega al Lavoro

Nello Musumeci sottosegretario ma non abbandonerà Catania

Termini Imerese tra le priorità

Nello Musumeci è stato nominato Sottosegretario di Stato al Lavoro. Questa è una buona notizia ma una notizia altrettanto buona è che non si dimetterà da consigliere comunale. Musumeci che già tanto ha dato come parlamentare europeo e presidente della Provincia, continuerà a lavorare per Catania. E non c'è alcun dubbio la città abbia veramente bisogno di qualcuno che si impegni a Roma per essa. Sono passati tanti anni ormai, troppi, che un catanese non ha rappresentato i legittimi interessi del "liotru" nella capitale. Se la memoria non inganna l'ultimo fu Enzo Bianco, fino al 2001, come ministro dell'Interno. Poi l'abbandono totale tanto che, al di là della rappresentanza parlamentare, la nostra città non è stata né ricordata né considerata neppure nei momenti di estrema difficoltà.
La presenza di Musumeci nell'esecutivo potrà essere una sorta di toccasana per Catania e la Sicilia ma anche una risorsa importante all'interno dell'esecutivo considerate le carenze che fino ad ora il governo Berlusconi ha mostrato sul fronte del lavoro. Il ministro Maurizio Sacconi, quindi, da questo momento ha una forte spalla su cui poggiarsi.
Musumeci proviene dalla destra sociale, possiede quindi il bagaglio culturale e politico necessario per affrontare i grandi problemi del lavoro di questi ultimi, travagliati, tempi. Questioni aperte non ne mancano a cominciare da quella di Termini Imerese, per passare al terzo referendum negli stabilimenti Fiat italiani a Grugliasco dove i lavoratori dovranno accettare le nuove regole, come a Pomigliano D'Arco e Mirafiori, pena la revoca dell'investimento previsto e, dunque, la chiusura. Finora il "sistema Marchionne" è andato avanti senza quasi alcun confronto politico. Sono tanti i "fronti caldi" aperti su aziende in crisi o che cercano un rilancio. E ci sono anche le questioni legate all'occupazione giovanile e femminile. Bisognerà trattare, discutere, confrontarsi, elaborare progetti, cercare idee e soluzioni. Esattamente quello che è fino ad ora mancato al governo Berlusconi proprio per la mancanza di un uomo adatto. Il lavoro, almeno per Musumeci, non manca affatto.

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