Home articoli
Approfondimenti
Attualità
Cronaca
Moda
Politica
Spettacolo
Sport
La gestione "allegra" della Multiservizi
I nodi di Catania Multiservizi, la partecipata del Comune etneo, sembra stiano venendo al pettine.
Le proteste degli ultimi mesi, acuitesi nei giorni scorsi con le minacce di suicidio da parte di alcuni dipendenti appena raggiunti dall'avviso di licenziamento, sono solo il vertice di una piramide che poggia la sua base nel lontano passato, quando la società fu costituita sul finire degli anni Novanta.
Sin dall'inizio, infatti, l'azienda è stata gestita in modo "allegro", diventando, in qualche modo, un "lavorificio", un grande contenitore in cui potevano confluire disparate competenze e in cui far entrare, alla bisogna, lavoratori.
Emblematico, in questo senso, l'organico della società dal 1998 al 2005: in otto anni, si passa da un totale di 524 dipendenti, tra operai e impiegati, ai 977 del 2005. Un incremento enorme, dovuto anche all'assunzione di nuovi incarichi e responsabilità, che hanno evidentemente comportato il conseguente aumento del personale; ma il fatto che questo sia stato di quasi il 100 per cento la dice lunga.
All'interno dell'azienda hanno trovato posto tutti: chi con contratto di solidarietà, chi per risarcimento, chi, con l'incarico di posteggiatore, quando ancora non c'era l'incubo Sostare.
Politiche allegre che, oggi, ricadono sugli stessi lavoratori: ne sono stati appena licenziati circa 180 impiegati nei servizi di pulizia nelle scuole, proprio per poter mantenere in vita la società, come conferma la stessa amministrazione comunale.
"Soluzioni come quelle di fare rimanere i lavoratori alla Multiservizi - ha spiegato Stancanelli - sono impossibili da perseguire visto che manca l'introito di 5,8 milioni di euro (per i servizi di pulizia nelle scuole n.d.r.). Il risultato sarebbe infatti di mandare in fallimento la Multiservizi, che è forse quello che vogliono coloro che fomentano i lavoratori, ma non certo la nostra volontà visto che siamo impegnatissimi a razionalizzare anche questa partecipata comunale".
A Catania si dice "prima rubano a Sant'Agata e poi mettono i cancelli di ferro": un detto che, in questo caso, calza proprio a pennello.
di Melania Tanteri. Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdf
Vietato aumentare le strisce blu
di M. T.. Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdf
Nel decennale della morte nessuna iniziativa per ricordarlo
Catania ha dimenticato Turi Ferro
Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdfUn convegno all'associazione industriali per fare il punto della situazione
Prevenire i rischi per garantire le imprese
di Maria Luisa Sisinna. Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdf
Un invito alla Santità lanciato dall'Arcivescovo di Catania
Gristina crea un legame con le parrocchie di periferia
di Carmelo Santangelo. Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdf
L'ex monastero dei Benedettini vive giorni di agitazione
Facoltà di lettere, tanti i disagi
Lezioni disturbate dai lavori in corso
di Antonio Borzì. Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdf
Primo corso di alfabetizzazione alla lingua italiana per gli immigrati
Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdfServizi Sociali, udienza rinviata
Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdfLa Sicilia a Euroflora
Pubblicato in Cronaca il 22/04/2011 Scarica il pdfNello Musumeci sottosegretario al Lavoro
di Monica Adorno. Pubblicato in Cronaca il 15/04/2011
Gli immigrati non trovando lavoro si inventano cosa fare
A Catania i parabrezza più puliti d'Europa
Torme di lavavetri in tutti i semafori
di Giovanni Iozzia. Pubblicato in Cronaca il 15/04/2011 Scarica il pdf
Cerca tra gli articoli