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Rapporto Caritas: aumentano i poveri

A Catania ci sono sempre più poveri, anche tra gli italiani. Questo il triste quadro che è emerso dal dossier della Carita sulle povertà, presentato alla città poco prima delle festività pasquali da Padre Valerio di Trapani che, in quell'occasione, ha lanciato l'allarme su una situazione che ogni anno è sempre peggiore.
Secondo i dati diffusi, nel 2011, gli italiani che si sono rivolti ai servizi della Caritas sono ben il 67,7 per cento in più rispetto all'anno precedente, che si vanno ad aggiungere al carico di disperati che già riguarda decine di migliaia di persone. Sono in prevalenza uomini, di età media compresa tra i 40 e i 55 anni, che non riescono a trovare un lavoro o che, nella maggior parte dei casi, sono stati allontanati dai nuclei familiari in seguito a un divorzio.
Anche le donne, però, sono in aumento, a dimostrazione del fatto che la città di Catania necessita di interventi concreti che non possono essere demandati solo allo Stato, ma in cui la collettività, gli enti locali e i singoli cittadini devono fare la propria parte.
Una città, Catania, in cui il reddito è molto più basso della media italiana - spiega Padre Valerio - e in cui si potrebbero mettere in campo alcune azioni concrete per affrontare una situazione sociale drammatica.
A iniziare dal redistribuire l'immenso patrimonio immobiliare in città: secondo il dossier della caritas, infatti, la questione casa, l'impossibilità di pagare gli alti canoni di affitto, sarebbe tra le cause principali di impoverimento.
Altro passo inevitabile per cercare di cambiare la situazione, affrontare il nodo periferie attraverso investimenti seri e reali, che, a differenza di quanto fatto fino a oggi, restituiscano al territorio, parte della ricchezza.
Di particolare importanza, poi, il lavoro sugli immigrati, che bisogna aiutare a integrarsi e a poter trovare una nuova strada e non lasciare che vivano in posti dimenticati da Dio, e verso le persone colpite da disagi mentali o vittime della droga, sempre più numerosi, per i quali la Caritas chiede ai cittadini di assumersi le proprie responsabilità.

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