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Un clima di rissa verbale permanente tra l'amministrazione comunale e le opposizioni

Acireale, cambia ancora la viabilità del centro storico

La viabilità del centro cambia ancora. Non muta, invece, il clima di rissa verbale permanente. All'inizio del mese di aprile l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nino Garozzo, ha dato seguito ad un documento di indirizzo politico votato poche settimane prima in Consiglio (quasi all'unanimità), ripristinando il transito veicolare Nord/Sud in piazza Duomo. Garozzo, che della Ztl aveva fatto un caposaldo elettorale ed un punto d'onore, ha però deciso di lasciare ai pedoni la corsia centrale del Duomo, istituendo un corridoio veicolare a doppio senso sul lato più esterno della piazza. Una scelta che ha incontrato il favore dei commercianti della vicina piazza Marconi (l'antica pescheria), costituiti nel consorzio Centro commerciale naturale "Commercio di qualità"; ma che, allo stesso tempo, ha scontentato quasi tutte le forze politiche cittadine, compreso il Movimento per l'Autonomia, da sempre in prima linea per la completa riapertura alle automobili. Le critiche più feroci si sono concentrate sulla potenziale pericolosità delle due curve venutesi a creare sugli ingressi Sud (via Ruggero Settimo) e Nord (Corso Umberto I) del Duomo. Nettamente contrario anche il gestore del Caffè del Duomo, ormai l'ultimo bar ancora attivo in una zona un tempo punteggiata da locali di ristorazione.
"Un sistema viario cervellotico - ha dichiarato Nando Ardita, vice presidente del Consiglio eletto nelle file del Pd - fuoriuscito dalla matita del sindaco, che non è un tecnico".
"La nuova viabilità del centro - ha replicato Garozzo - è tutto fuorché pericolosa, poiché abbiamo istituito il limite di venti chilometri orari per le auto".
Sul segmento "libero" della piazza sorgerà ora un'isola pedonale. Il Duomo e la sua viabilità spaccano in due la città già dal 2005, epoca in cui - nel corso del primo mandato - Garozzo istituì la prima versione della Ztl, poi rimaneggiata e ristretta dal Tar a seguito di un ricorso avanzato dalle associazioni dei commercianti.

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