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L'edificio è il simbolo del degrado del quartiere di Librino e dell'intera città

Protestano in piazza Duomo gli abitanti del Palazzo di Cemento

Da oltre quindici giorni, ormai, gli abitanti del cosiddetto Palazzo di cemento sono accampati nel Duomo di Catania, dirimpetto a Palazzo degli Elefanti. La protesta è stata "accesa" dal distacco della luce elettrica all'interno dello stabile di via Moncada, avvenuto martedì 19 aprile - che in un sol colpo ha privato l'edificio anche dell'acqua corrente.
Da quindici giorni l'ingresso del Municipio è desolatamente chiuso, si entra e si esce da cancelli secondari. Le condizioni di vita all'interno del Palazzo, frattanto, restano disperate. Dodici piani al centro del quartiere Librino, abitati da oltre quaranta famiglie catanesi. Scalarli è già di per sé un'impresa: l'ascensore è guasto da anni (ma il vano non è mai stato messo in sicurezza), e le scale sono invase, otturate da rifiuti d'ogni sorta. L'unico modo per salire su è imboccare un'angusta scaletta antincendio, sempre che non si soffra di claustrofobia. I primi dieci piani ospitano bambini, anziani, ammalati, portatori di handicap, tutti accomunati dallo stesso istinto di sopravvivenza, tutti isolati, abbandonati. Le vetrate sono per lo più distrutte, e dagli appartamenti rimasti vuoti qualcuno ha portato via perfino le porte e gli infissi. L'immondizia è dappertutto. Buona parte dei balconi che insistono sulle scalette è priva di ringhiere: la loro pericolosità è immaginabile. Gli ultimi due piani sono un'autentica discarica. Il terrazzo, poi, è recintato solo in minima parte, ed è meglio non sporgersi.
Ciò che allarma di più i residenti (se si può chiamarli così) è tuttavia la fognatura, i cui effluvi hanno invaso il livello sottostante al pianterreno, un tempo progettato per accogliere i garage.
Le fondamenta del Palazzo sono profondamente infiltrate, e odori nauseabondi si avvertono fino al sesto, settimo piano. Una situazione che peggiorerà, come sempre, all'arrivo dei mesi caldi. La rivendicazione dei manifestanti rimane ferma: un alloggio dignitoso in tempi brevi.

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