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I rossazzurri giocheranno nella massima serie per la sesta volta di seguito

Il Catania resta in Serie A ma la città è in Serie B

Mentre il calcio va bene, il resto è un disastro

Il Calcio Catania giocherà il prossimo anno la sesta stagione consecutiva in Serie A. Un traguardo di grandissimo prestigio che eguaglia quello raggiunto negli anni '60 ma con qual cosina in più. Allora, infatti, il calcio era quasi dilettantistico e poco denaro ma tanta buona volontà potevano anche bastare. Adesso non è più così, adesso occorrono investimenti importanti. Onore, quindi, al presidente Antonino Pulvirenti e al Direttore Sportivo Pietro Lo Monaco che non solo stanno in Serie A ma hanno anche i conti in regola e stanno realizzando il centro sportivo nei pressi di Mascalucia. Una realtà che stride con il momento attuale attraversato dalla città in profonda crisi di guida, progettazione, economica, occupazionale. Dove lì, nel calcio, c'è entusiasmo, azione e risultati; dall'altro, nella vita cittadina, c'è scoraggiamento, inerzia e desolazione assoluta. L?impeto e il decisionismo di Lo Monaco è perfettamente sconosciuto ai politici locali e non solo a loro. Ma la questione va ancora più in là. Infatti le grandi squadre del Nord sono sostenute da gruppi industriali che attingono risorse in Sicilia e le reinvestono anche nel calcio. In questo modo, il divario già forte in tanti altri settori, si rinnova anche nello sport. Basti pensare alle auto Fiat che si acquistano in Sicilia senza che qui si producono (Termini Imerese, come tutti ben sappiamo, sarà chiusa a fine anno) e alla raffinerie di proprietà della famiglia Moratti che lasciano qui solo gli stipendi e l'inquinamento.
Finché ci sarà questa situazione i risultati delle siciliane possono essere sono sporadiche meteore, possono portare alla permanenza nella massima serie ma non potranno mai consentire nulla di più. La Champions League resterà sempre un miraggio sia quella calcistica sia quella, metaforica, dell'economia e dello sviluppo. Godiamoci il nostro bel Catania e la sua meritatissima Serie A ma non dimentichiamoci di tutto il resto: della vita reale che dobbiamo affrontare tutti i giorni. Altrimenti potremmo credere che quello che disse un nostro politico nel 2008 sia vero: «Abbiamo Miss Italia, abbiamo vinto al Superenalotto e il Catania è in A: tutto va bene».

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