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Sogni futuristici per la Venere di Morgantina

Vittorio Sgarbi, tempo fa, parlava di una proposta di un biglietto unico per vedere le opere di Aidone e Morgantina. La reazione degli assessori di quei paesi è stato un occhio "spento", lui ha detto.
Oggi, maggio 2011, la Venere di Morgantina è tornata alla sua base, in un museo, con l?entusiasmo di quasi tutti. Il 17 avverrà l'inaugurazione in pompa magna.
Sgarbi, durante quel discorso, faceva riflettere gli ascoltatori sul flusso di turisti che visitano ogni giorno i vari musei, a New York, a Londra. A Londra peraltro non si paga, ma si fanno offerte personali a proprio piacere, e tanta gente ammira le opere d'arte.
Si auspica che la Venere non resti una "cattedrale nel deserto", come spesso avviene in questi casi, ma che vengano organizzati eventi, spettacoli e che sia inserita in un circuito turistico adeguato al suo valore.
Convogliare i turisti nell'entroterra siciliano, bellissimo, è una soluzione "logica" per la Venere, dopo le vicissitudini che ha avuto, ma anche la valorizzazione dei musei nelle città facilmente raggiungibili con voli, come Catania e Palermo, è importante.
A Catania, sarebbe un sogno quello di far vivere alla gente il museo, ad esempio quello di arte moderna al centro culturale delle Ciminiere, dove esporre quadri di artisti siciliani e non, anche in modo permanente e magari ospitare la Venere di Morgantina, accogliere sculture,pitture, opere d'arte importanti. Oppure il Castello Ursino, parzialmente chiuso per lavori proprio in questo periodo quello di maggiore afflusso turistico.
Così i turisti sarebbero attratti in Sicilia, non solo dal mare, dove peraltro ci vorrebbero servizi validi per i bambini (animazione, corsi di nuoto, ai lidi della playa), ma anche per l'arte che con i musei attira gente. Si può sognare questo sviluppo possibile in una terra meravigliosa.
Ripensando ai Bronzi di Riace, che dopo i primi tempi di grandi visite turistiche, sono rimasti lì fossilizzati, si augura alla Venere di non restare "fossilizzata" nella sua terra d'origine, ma di girare e farsi apprezzare, con la sua bellezza, da una moltitudine di spettatori.

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