A Catania la Tarsu è più viva che mai

Non credete a quello che dicono i giornali, sostengono l'assessore al Bilancio del Comune di Catania, Roberto Bonaccorsi, e il ragioniere generale Giorgio Sintonico che hanno congiuntamente emanato la seguente nota:
"Riguardo alla tesi che dal 1° gennaio 2010 la TARSU sarebbe definitivamente abrogata e che quindi i Comuni non siano più legittimati ad utilizzarla, si fa presente che l'art. 49 del D. Lgs. 22/1997, che stabiliva la progressiva abrogazione della Tarsu e la sua sostituzione, nel tempo, con la TIA, è stato superato dalla disposizione dell'articolo 238 del D. Lgs. 29 gennaio 2006, n. 152 ? Decreto Ambiente - il quale prevede che sino all'emanazione del Regolamento attuativo della nuova Tariffa "continuano ad applicarsi le discipline regolamentari vigenti".
Insomma in attesa del regolamento attuativo della nuova Tariffa resta tutto immutato.
Nella stessa nota si contesta, inoltre, l'incongruenza della denuncia fatta al comune di Catania di aver aumentato del 322% la Tarsu negli ultimi sette anni. Gli aumenti complessivi fatti (negli anni: 2002, 2005, 2006 e 2007) sono pari solo al 266%!
Crediamo alle dichiarazioni dell'amministrazione e ci chiediamo, però, come mai a fronte di tali aumenti la raccolta differenziata sia lontana mille miglia dalle buone pratiche della città. E ci solleticherebbe sapere come mai ci sia stato bisogno di "provare" per ben dodici mesi una sorta di raccolta differenziata solo in un quartiere pilota, nel quale non viene neanche fatta la raccolta dell'umido. Ci vorrà un altro anno di prova per capirlo? E quanti anni per procedere con la vera raccolta differenziata magari in tutti i quartieri?

di Monica Adorno. Pubblicato in Cronaca il 20/05/2011