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Da Carlentini a San Pietro, i rappresentanti della parrocchia Immacolata Concezione

In viaggio per la beatificazione di Giovanni Paolo II

Emozioni e felicità senza bandiere

Una delegazione della Parrocchia Immacolata Concezione, Chiesa Madre in Carlentini, in rappresentanza dell'Azione Cattolica, della Deputazione di Santa Lucia e dei Devoti di Santa Lucia, ha partecipato il 1° Maggio in Piazza San Pietro alla cerimonia di Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II officiata da Papa Benedetto XVI.
La delegazione di pellegrini di Carlentini era accompagnata dal vice presidente parrocchiale del settore giovani dell'Azione cattolica, Oscar Donato, dalla responsabile dell'Acr parrocchiale Emanuela Favara e dai consiglieri parrocchiali del settore adulti dell'Azione cattolica Nelia Carlentini, Nuccio Catalano dal segretario - tesoriere della Deputazione di Santa Lucia Alfio Pitruzzello e dal consigliere dei Devoti di Santa Lucia Pinuccio Floridia.
"E' stato un momento di grande emozione - ha detto Oscar Donato - assistere alla beatificazione di Papa Giovanni Paolo II che per tutti noi è stato la guida spirituale durante tutto il suo pontificato. Noi giovani continueremo ad essere "le sentinelle del mattino"".
Ma ecco la testimonianza: "Il primo maggio in piazza San Pietro ho condiviso con altri undici amici della mia parrocchia - e il milione e mezzo di pellegrini - la felicità e l'emozione di aver partecipato alla beatificazione di Giovanni Paolo II. L'uomo della speranza, della fortezza, del coraggio, della sofferenza. L'Uomo di Dio che per tutta la sua vita ha testimoniato l'essenza della vita: l'amore per Cristo. Un viaggio dell'anima condiviso fisicamente con Alfio Pitruzzello, Alfio Gagliolo, Alfio Pirruccello, Nelia, Simona, Nuccio, Francesca, Oscar, Emanuela, Pinuccio, Graziano e nei sentimenti del cuore e della mente con mia moglie e mia figlia rimasti a casa. Un viaggio per dire grazie a Giovanni Paolo II per tutto quello che ci ha lasciato: un mondo unito nella fede.
Undici ore per raggiungere la stazione Termini da Carlentini e da lì San Pietro, dove addetti alla sicurezza e operai stavano completando gli ultimi lavori. Lungo il tragitto incontri indimenticabili, accanto alla Fontana di Trevi abbiamo condiviso l'attesa del grande giorno con giovani e meno giovani che venivano dalla Spagna, dal Giappone, dalla Corea e soprattutto suore e giovani della Polonia. Un fiume in piena di pellegrini che ingrossava di ora in ora e con un unico obiettivo: essere presenti alla beatificazione di Karol Wojtyla".
"Piccola cena frugale prima di raggiungere via della Conciliazione. È da qui che iniziava la fila per raggiungere piazza San Pietro. Roma era uno spettacolo! Gente da ogni dove, canti in tutte le lingue e bandiere di tutti i colori. Visi sconosciuti ma familiari, sembrava proprio di conoscerci tutti perché ognuno di noi sapeva che l'uomo o la donna o il bambino che aveva accanto era lì per lo stesso motivo. La Fede in un Papa eccezionale. La fila per San Pietro era già infinita subito dopo mezzanotte, i ponti strapieni di gente, e quando poco dopo l'una hanno aperto Via della Conciliazione, l'abbiamo rapidamente riempita tutta. Tutti hanno dormito, o meglio, hanno provato a dormire per terra, insieme a una fiumana di gente che ricopriva letteralmente tutta la strada: il più grande bivacco mai visto in vita mia. Sveglia alle quattro del mattino. Tutti in piedi, si inizia a fare la fila per entrare in piazza San Pietro. E a fare la fila con noi, dal centro di via della Conciliazione, c'era anche l'alba che faceva capolino. Non si può immaginare lo spettacolo di quei colori che squarciavano il cielo blu della notte mentre la Basilica diventava un caleidoscopio di colori che cambiavano di minuto in minuto. E poi, finalmente, siamo riusciti a entrare in San Pietro. Quando è stato proclamato beato, è stato un tripudio indescrivibile di applausi, emozioni profonde, lacrime, gioia e tante, tante bandiere sventolate, e quante polacche, con la scritta di "Solidarnosc".
Mi hanno colpito la compostezza ma anche la contentezza non sguaiata, la commozione sincera, il modo in cui la gente ha seguito i momenti liturgici della cerimonia. I polacchi, certo, più numerosi e ammirevoli: si inginocchiavano sul selciato al momento della consacrazione, applaudivano quando c'era da applaudire, pregavano quando c'era da pregare. Ma quanti volti e quante storie restano in mente a chi, come me, per "mestiere" racconta giornalmente il quotidiano, ma sono andato a Roma come semplice pellegrino assieme ai miei undici compagni di viaggio a cui va il mio Grazie. Grande Giovanni Paolo II. Sei sempre con noi. Già Santo, per noi".

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