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Piano Tavola vuole diventare comune ma i belpassesi dicono no

Il referendum per Piano Tavola comune autonomo non si deve fare. La mozione è stata approvata dalla cittadinanza belpassese a conclusione del dibattito tenutosi presso il Circolo degli Operai di Belpasso sui contenuti del Decreto dell'Assessore Regionale per la Autonomie Locali che autorizza la consultazione referendaria. Oltre al presidente del Circolo Graziella Manitta, ed a quello dell'Associazione Belpasso 2000 Giuseppe Bruno; sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Belpasso Alfio Papale, sindaco di Belpasso, i deputati regionali Salvo Giuffrida e Ernesto Calogero. Le motivazioni addotte sono storiche ma anche economiche e le azioni concordate riguardano sia il fronte dell'azione legale sia quello della protesta una manifestazione che si terrà "dinnanzi al sede del Governo Regionale siciliano per sollecitare l'immediato ritiro del predetto Decreto e l'ammissione della Comunità belpassese alla consultazione referendaria".
Piano Tavola ha circa 5000 abitanti e si trova diviso tra quattro comuni: Belpasso, Misterbianco, Camporotondo Etneo e Motta Sant'Anastasia. Sono oltre 30 anni che il centro vuole diventare comune autonomo. La svolta è avvenuta alla fine dello scorso mese di maggio quando l'assessore regionale alle Autonomie locali, Caterina Chinnici, emana un decreto che prevede l'indizione del referendum per creare un comune autonomo. L'intero Pdl insorge. Il problema è che a Piano Tavola c'è un'ampia zona industriale che nessuno vuole perdere ma la cui ricchezza prodotta non è proporzionata ai servizi a disposizione dei residenti che posso usufruire soltanto di una scuola elementare.

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