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Centro storico chiuso al traffico

Pronto il nuovo piano del comune ma c'è chi non è d'accordo

Piazza Duomo e parte della via Vittorio Emanuele chiuse al traffico per diventare isola pedonale. Questa piccola rivoluzione, prevista dall'amministrazione e dal sindaco Stancanelli nell'ambito del Piano Urbano del Traffico per fare di Catania una città più vivibile dal punto di vista della mobilità, almeno in centro storico, potrebbe partire già dalla prossima settimana, ma sono già in tanti, commercianti in testa, a non essere affatto d'accordo. Confcommercio, Confesercenti e Associazione Pescheria, infatti, hanno scritto una lettera aperta al primo cittadino per scongiurare l'attuazione del provvedimento che "determinerà la paralisi del commercio dell'area in questione" - si legge nel documento. Secondo quanto previsto, le auto provenienti da piazza Risorgimento, lungo via Vittorio Emanuele, saranno dirottate su via San Giuseppe al Duomo, poi su via Alessi e su via Manzoni, dove sarà invertito il senso di marcia fino a via di San Giuliano; novità anche per quanto riguarda la viabilità sulla via Dusmet, che potrà essere percorsa solo in direzione porto, mentre chi dovrà andare in direzione opposta, ovvero piazza Duomo, dovrà imboccare la via VI Aprile e poi via Vittorio Emanuele, in cui sarà invertito il senso di marcia, fino a piazza San Placido.
"Chiudere la Piazza Duomo, la rimodulazione della viabilità in via Dusmet e via Vittorio Emanuele meritano una valutazione sulle conseguenze che determineranno sulle attività economiche, valutazione non effettuata dai tecnici - scrivono ancora le associazioni. La questione della viabilità non può essere vista solamente nell'ottica del riequilibrio modale, se per effetto di un piano di circolazione chiudono il 30/50 per cento dei negozi di una strada o di un quartiere. Queste considerazioni, che non hanno a che fare con la difesa di una categoria ma che riguardano la difesa del "sistema" città, devono essere l'obiettivo primario di ognuno. Per queste ragioni - concludono - e non solo per queste, il commercio non deve morire per colpa di scelte non appropriate e non opportunamente valutate".

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