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Comincia in Senato il dibattito sulla finanziaria
Tutti pronti a pagare?
Sacrifici per salvare l'Italia dal fallimento
La manovra approvata qualche giorno fa dal Governo, e da oggi in discussione al Senato, è una delle più pesanti della storia d'Italia da quando fu fatta la prima legge finanziari nell'ormai lontanissimo 1978. Il presidente del Consiglio era Giulio Andreotti. Una manovra, quella del 2011, che "ha fatto grondare sangue" il cuore di Silvio Berlusconi ma che era necessaria per salvare il Paese dal fallimento. Il problema è che tutto grava sulle spalle dei cittadini che stanno pagando gli errori fatti dalla classe politica da una decina d'anni a questa parte. I settori colpiti sono praticamente tutti. Aumenteranno le tasse sui giochi e le accise su carburanti e sigarette; ci sarà una sorta di "Robin Hood Tax" che riguarderà le società energetiche. Chi nel 2011 e nel 2012 guadagnerà più di 90 mila euro pagherà il 5% in più sulla somma eccedente che arriverà al 10% per gli stipendi che superare anno i 120 mila. I dipendenti pubblici rischieranno di non percepire la tredicesima se l'ente in cui lavorano non rispetterà i parametri di contenimento della spesa. Chi andrà in pensione dovrà aspettare 2 anni prima di ricevere la liquidazione. Anche la politica ha dovuto subire dei tagli. Saranno cancellate le province con meno 300 mila abitanti (tra cui Enna e Caltanissetta) e saranno accorpati i comuni con meno di 1.000. I ministeri subiranno un ulteriore taglio di 9,5 miliardi mentre ai comuni sono previsti tagli per 1,7 miliardi, per 700 milioni alle Province, per 3,6 miliardi alle Regioni. Le regioni a pagare di più, con ben 2 miliardi del totale, saranno quelle a statuto speciale tra cui la Sicilia. I comuni potranno adottare sin dal 2012 la nuova Imposta municipale unica per recuperare nuove risorse. Questo è quanto fatto dal Governo ma Senato e Camera possono apportare modifiche purché, come dice Tremonti, il risultato finale rimanga lo stesso. Vedremo che sorprese usciranno fuori come quella, ad esempio, dell'abolizione degli stage nelle aziende. Tante, tantissime le critiche, com'era lecito aspettarsi. Le fa l'opposizione, ma le fa anche la stessa maggioranza con la Lega e con i cosiddetti "frondisti" guidati da Antonio Martino. Durissimo il settimanale cattolico "Famiglia Cristiana" che scrive: "Sulle famiglie colpi da serial killer". E qualcuno già accusa i Paolini di essere diventati comunisti. Ma il problema resta: ogni giorno è sempre più difficile tirare avanti.
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