Metro per metro la scalata all'Etna

Il Giro arriva per la terza volta al Rifugio Sapienza

19 km di fatica e di passione. La salita che porta al Rifugio Sapienza da Nicolosi non sarà lo Zoncolan o l'Alpe d'Huez ma sicuramente giocherà brutti scherzi a qualche corridore dopo una settimana dall'inizio del Giro. Ciò che incute maggiormente timore è la lunghezza della salita e il fatto che la si affronterà due volte da due differenti versanti che presentano però difficoltà simili. Quello finale di Nicolosi risulta abbastanza agevole ma presenta alcuni tratti insidiosi. Subito dopo l'abitato della città etnea che ospita l'arrivo, c'è un km abbastanza duro che decimerà il gruppo, poi un tratto più agevole e lungo circa 6 km porta a quota 1100 mt slm. La parte centrale dell'ascesa, dal km 7 al km 15, è quella più insidiosa con una pendenza media dell'8%. Da lì in poi gli ultimi km si mantengono attorno al 6% con l'ultimo km che presenta addirittura qualche tratto in leggera discesa nei pressi della stazione del Rifugio Sapienza. Pronostici? Impossibile farne. Senza dubbio gli uomini di classifica cercheranno di stare davanti e magari vincere questa tappa, ma occhio anche agli outsider e ai corridori non di classifica che possono tenere bene in salita. L'Etna infatti da motivazioni a tutti. Sarà la terza volta che la corsa rosa arriva sul vulcano più alto d'Europa. Nelle prime due volte si trattò in entrambi i casi della Catania-Etna: nel 1967 dopo 169 km di corsa la tappa andò a "cuore matto" Franco Bitossi, poi nel 1989 in trionfo un lusitano, Acacio Da Silva che andò in rosa.

di M.F.. Pubblicato in Sport il 13/05/2011 Scarica il pdf