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Una domenica indimenticabile per lo sport siciliano
Giro, l'Etna ha incoronato Contador
L'Etna non ha tradito le attese. I boati del vulcano alla fine sono stati coperti dai boati della gente, accorsa in massa per vedere il gruppo scalare la montagna calva con la sua distesa di pietra lavica sembra quasi trasformarsi in un paesaggio lunare. E su questo terreno si è trovato a suo agio un vero e proprio marziano. Alberto Contador è tornato al Giro per vincerlo ma anche per vincere le tappe. Se nel 2008 aveva vinto la generale senza conquistare nessun successo parziale, quello della tappa dell'Etna si è trasformato per lui nel primo successo di tappa al Giro.
Un giorno importante per il madrileno che ha potuto così per la prima volta in vita sua fare il suo caratteristico gesto del pistolero in un traguardo della corsa rosa entrando nel ristretto club di corridori che hanno vinto tappe sia al Giro che al Tour che alla Vuelta, con la sottile differenza che lo spagnolo ha anche vinto la classifica generale di questi Grandi Giri a tappe. E così questo fenomeno ha anche rovinato la festa dei corridori siciliani più attesi ma non quella dei tifosi che si sono goduti lo spettacolo offerto dal 29enne corridore della Saxo Bank. Il ciclismo infatti è uno di quei pochi sport dove il tifo non sconfina nell'odio e così, al di là delle simpatie per un corridore o per un altro, tutti gli atleti hanno ricevuto un grande supporto dai tifosi lungo i 20 km che portano da Nicolosi al Rifugio Sapienza.
Ovviamente una spinta in più ce l'hanno avuta Vincenzo Nibali e Giovanni Visconti. Il primo era il più atteso e dopo aver ricevuto l'abbraccio della sua Messina, sull'Etna si è dovuto difendere da Contador cercando di perdere il meno possibile e piazzando nel finale uno scatto pieno di rabbia e di orgoglio che ha frazionato il gruppo inseguitore.
Per lui infine un 4° posto un po' deludente ma tutto sommato giusto visto come si erano messe le cose a 7 km dall'arrivo.
Per il campione italiano Giovanni Visconti invece una gran bella fuga di più di 100 km insieme ad altri otto corridori. Una mossa azzardata, arrivata nonostante i problemi al ginocchio, ma senza dubbio coraggiosa, dettata anche dalla particolarissima giornata vissuta dai siciliani domenica scorsa.
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