Il tecnico guiderà nella prossima stagione l'Aci San Filippo

Alessandro Di Maria e la voglia matta di stupire

"Ho sposato in pieno il progetto della società"

Due anni fa alla guida della Fiumefreddese stabilì il record europeo di vittorie consecutive, ben venticinque, perdendo proprio nell'ultima giornata di campionato. Oggi la storia sportiva del tecnico Alessandro Di Maria riparte dall'Aci San Filippo (campionato di Promozione), proprio quella squadra che nell'ultimo turno di due campionati orsono gli vietò di chiudere il campionato con 26 successi. La coincidenza merita di essere segnalata. Ma tale resta. Alessandro Di Maria sposa il progetto della società e la voglia di diventare un riferimento assoluto dell'hinterland acese.
Nuova avventura in casa Aci S Filippo, cosa l'ha spinta ad accettare?
"Nel corso di questi anni quando mi sono trovato ad affrontare l'Aci San Filippo sono sempre rimasto impressionato dalla grandi qualità tecniche della maggior parte della rosa e non sono riuscito a darmi una risposta del perché una squadra con cosi tanti talenti non riuscisse a esprimere un buon calcio con continuità di rendimento".
Come può definire i dirigenti della nuova società?
"Siamo alle prime battute e stiamo cominciando a conoscerci ma posso tranquillamente affermare che c'è tanta voglia di fare e di programmare un futuro calcistico per la piccola cittadina che possa aggregare quanti più giovani possibile a questa realtà coniugando l'aspetto sociale con i risultati sportivi. Il presidente Franco Giannetto è una persona che dimostra una gran voglia di fare unità alla grande passione e amicizia nei confronti del gruppo e della cittadina di Aci S Filippo".
Cosa non ha funzionato al Città di Acireale dove avrebbe dovuto allenare?
"Probabilmente il momento sportivo che sta vivendo la prima squadra dell'Acireale non consente alla città di poter gestire due squadre ai massimi livelli dilettantistici. Io ringrazio la famiglia Marchetti che aveva pensato a me per il debutto nel campionato di Eccellenza, purtroppo devo rimandare in futuro il mio sogno di poter allenare nella gloriosa "Fossa dei leoni " dove venivo accompagnato da piccolo da mio padre a seguire l'Acireale".
Nelle categorie dilettantistiche un tecnico lavora quasi sempre con un gruppo di atleti fidati. Le caratteristiche di Mirabito e Leotta.
"Mirabito interpreta nella maniera migliore il mio modo di concepire la fase difensiva e propositiva del difensore centrale,ritengo sia uno dei più abili nel panorama calcistico catanese e sono orgoglioso che si sia instaurato con lui questo rapporto di stima calcistica. Antonio Leotta credo sia tra i più apprezzati giocatori in circolazione per la sua continuità di rendimento e la sua bravura nell'interpretazione delle due fasi di gioco. Inoltre trovo nelle file dell'Aci S Filippo Loris Papa, Alessandro Maiolino, Salvo Romeo, Davide Caruso, con cui ho già condiviso esperienze straordinarie in precedenti occasioni. Senza contare la stima reciproca maturata nel tempo che ho con giocatori del calibro di Lorenzo Toscano,Maurizio Catania e Orazio Romeo, oltre a un parco juniores di grandi prospettive".
Come fa a conciliare lavoro e passione per il calcio?
"Purtroppo sottraendo tempo alla mia famiglia, ma in fondo Cristina, Sabrina e Roberto sono i miei primi tifosi e allora devo continuare a fare bene anche per loro".

di Nunzio Currenti. Pubblicato in Sport il 22/07/2011 Scarica il pdf