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Tuccio D’Urso: «È fondamentale l’abbattimento del sottopasso»
L’ing. Tuccio D’Urso con Umberto Scapagnini durante l'abbattimento del cavalcavia di Ognina
«Completare il progetto per come era stato approvato è l’unica cosa che va fatta. Ma è fondamentale che al contempo venga abbattuto il sottopasso che raccoglie il traffico di via Passo Gravina e quello proveniente dalla Circonvallazione in direzione Misterbianco, se no il progetto non potrà funzionare». Sono queste le parole dell’ing. Tuccio D’Urso appena appresa la notizia dell’abbattimento del Ponte del Tondo Gioeni che l’amministrazione Bianco vorrebbe – ma il condizionale è d’obbligo – abbattere a Ferragosto.
«Si tratta quindi di un doppio abbattimento per portare a livello strada tutte le diramazioni – continua D’Urso ex direttore dell’Ufficio Poteri Speciali del Comune di Catania – va fatto un grande plauso all’ing. Bosco, grande e valoroso collega che ha fatto una scelta giusta e coraggiosa. Il ponte doveva essere abbattuto già nel 2004 ed è stata una fortuna che Catania non abbia subito un evento sismico tanto forte quanto quello patito dalla città di Siracusa per Santa Lucia».
«Abbattere il ponte richiede una notte e in ventiquattrore è possibile liberare dai detriti tutta la zona. Ormai ci sono macchine dotate di enormi pinze in acciaio per distruggere ferro e cemento».
Il traffico come verrà gestito?
«Probabilmente potrebbe bastare solo la rotonda che è stata realizzata davanti al quotidiano ma i progetti già presenti al Comune prevedono la realizzazione di una grande rotonda con la fontana. Fontana da realizzare utilizzando una tubazione già in gran parte realizzata dall’Ufficio Speciale che collega la sorgente di Leucatia, il parco Gioeni (oggi irrigato malamente con l’acqua potabile della Sidra) e le quattro fontane già progettate lungo la circonvallazione delle quali quella di Ognina già attiva. Questa attivazione porterebbe con enormi risparmi per l’amministrazione comunale. Io sono a disposizione dell’amministrazione – conclude Tuccio D’Urso - con tutti i progetti già studiati e pronti».
Tutti contenti quindi, solo il proprietario del chiosco non lo sarà così tanto. Dove si sposterà?
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