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Con la seconda fase riprogrammazione dei fondi comunitari per Campania, Puglia, Calabria e Sicilia

Dall’Europa 5 miliardi per il Mezzogiorno

Il ministro Carlo Trigilia
Il ministro Carlo Trigilia

Prima della pausa estiva o immediatamente alla ripresa dei lavori» il governo andrà avanti con la seconda fase di riprogrammazione dei fondi europei a disposizione (2007-2013).
Lo ha riferito il ministro della Coesione territoriale, Carlo Trigilia. Si tratta, ha detto durante un'audizione davanti alle commissioni Bilancio e Politiche dell’Unione europea del Senato, di uno stanziamento di 4-5 miliardi a favore delle piccole e medie imprese delle economie locali delle Regioni dell'Obiettivo convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Queste risorse serviranno anche a finanziare strutture materiali e immateriali.
Il Fondo sociale europeo (Fse) è uno dei fondi strutturali dell’Unione europea istituiti per ridurre il divario esistente nella prosperità e nella qualità di vita tra le regioni e gli Stati membri dell’Unione europea e mira dunque a promuovere la coesione economica e sociale.
Il periodo di programmazione attuale è iniziato formalmente l’1 gennaio 2007 e terminerà il 31 dicembre 2013.
Dunque se le risorse a disposizione non saranno utilizzate entro quest’anno saranno perdute per sempre.
Quindi, per la completa attuazione del Piano Azione Coesione il ministero per la Coesione territoriale proseguirà nei prossimi mesi con la progressiva realizzazione degli interventi previsti. Entro il mese di luglio sarà realizzato il monitoraggio complessivo dell’avanzamento degli interventi del Piano, con riferimento sia alle azioni avviate nei mesi passati sia a quelle di cui è previsto l’avvio nel documento di Aggiornamento 2 del Piano di azione di coesione.
Nel prossimo mese di settembre si avrà un’ulteriore fase di avanzamento della programmazione del
Piano. Il ministero, inoltre, ha precisato che «Nell’arco di questo periodo tutte le Amministrazioni coinvolte dovranno procedere a rendere effettive, adottando i passi formali necessari, le riprogrammazioni previste».

Pubblicato in Attualità il 19/07/2013 Scarica il pdf


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