Saccomanni garantisce: «La riforma non aumenterà la pressione fiscale»

Arriva il Nuovo Catasto

Nuovi parametri per il valore patrimoniale e rendita catastale

Durante la sua audizione in Senato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha dichiarato davanti la VI commissione Finanze che la riforma del catasto «non comporterà incrementi del gettito complessivo che deriva dalla tassazione immobiliare». Inoltre «L’entrata in vigore delle nuove rendite dovrà infatti essere accompagnata da riduzioni delle aliquote, in modo da lasciare invariato il carico complessivo», in risposta alle preoccupazioni di un eventuale aggravio fiscale.
Rassicuranti dichiarazioni da parte del ministro dell’Economia, ma occorre fare un po’ di luce su questo provvedimento, almeno per chiarire quali sono i punti fondamentali che entreranno in vigore dal momento in cui sarà attuata la riforma.
Sono innanzitutto specificate le nuove direttive da seguire per calcolare il valore patrimoniale. Infatti, si utilizzerà un algoritmo basato su funzioni statistiche che avrà come fondamento la stima di mercato di quel determinato immobile, secondo appunto i parametri forniti dall'ex agenzia del territorio: il risultato così ottenuto si moltiplicherà per i metri quadrati della casa.
Inoltre per valutare la rendita catastale si terrà conto dell’equivalenza di locazione espressa in metri quadrati, prima in vani, a cui si sottrarranno le spese sostenute (manutenzione, adeguamenti tecnici di legge…): il prodotto di tali operazioni si moltiplicherà per la superficie e sarà la nuova rendita catastale.
Se dapprima tutto il lavoro di ricognizione dei dati era affidato all'ex Agenzia del territorio, che dal 2012 fa parte dell’agenzia delle Entrate, adesso spetterà ai comuni raccogliere le informazioni necessarie sulle quali dovrà essere determinata la rendita catastale e il valore patrimoniale. In ultima analisi, in caso di errore o rettifica sarà possibile fare ricorso alle commissioni tributarie che dovrebbero rispondere entro 60 giorni.
Le tasse non scompaiono, vi è solo una rimodulazione. Ha difatti aggiunto Saccomanni: «È prioritario ridurre la pressione fiscale complessiva, il carico fiscale va ridistribuito» di pari passo ad una «estesa opera di razionalizzazione della spesa».
Certo però riesce difficile credere che tale rimodulazione non incida – e anche in modo pesante – sul calcolo delle imposte in particolar modo dell’Imu che proprio sul valore catastale basa il proprio calcolo. Staremo a vedere….

di A.I. e Map. Pubblicato in Attualità il 02/08/2013 Scarica il pdf