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Se ne parla dal 2009 e ancora non è chiaro come possano realmente servire
Centri Commerciali Naturali un'occasione sprecata?
Dovrebbero promuovere il commercio ma...
Se ne parla dal novembre del 2009, quando furono presentati alla città, ma ancora non si capisce bene cosa siano né a cosa possano giovare. Sono i Centri Comerciali Naturali, cioè l'insieme di attività ed esercizi commerciali di una data area che decidono di consorziarsi per sviluppare una rete e contrastare, in questo modo, la concorrenza della grande distribuzione. Li ha previsti la legge regionale 10 del 2005, che propone la realizzazione di piani operativi in grado di promuovere l'offerta turistico-commerciale del territorio con particolare riferimento ai centri storici.
Una grande occasione, anche se oggettivamente difficile, che i commercianti del centro di Catania, particolarmente colpiti dalla crisi e da un sensibile calo delle vendite, hanno per rilanciare se stessi e il territorio, e che potrebbero sfruttare per creare attrattive, ad esempio una carta fedeltà, o per dare vita a manifestazioni coordinate.
Delle numerose proposte di CCN presentati in Consiglio comunale, solo quello di via Etnea è però partito: "Un gran peccato - commenta la Presidente della Confesercenti etnea, Enza Lombardo - dal momento che ognuna delle proposte presentate ormai due anni fa, era valida e avrebbe giovato molto all'intero sistema del commercio catanese".
Otto, infatti, le proposte avanzate dai commercianti nel 2009, tra queste l'istituzione di un CCN ai Viali, in Corso Italia, ad Ognina e alla Plaja, ma di queste solo quello di via Etnea, che comprende un centinaio di attività della zona compresa tra la piazza Duomo e il viale XX Settembre, incluse le storiche vie del commercio, come via Spedalieri, via Sant'Euplio e via Montesano, è stato approvato dalla Regione.
"Ci sono stati alcuni problemi - spiega l'assessore alle attività produttive del Comune, Franz Cannizzo - al momento della presentazione, per via di alcune domande incomplete e, quando si è trattato di integrare i documenti, molti di coloro che avevano espresso interesse, non erano più disponibili".
In due anni, infatti, sono state numerose le attività costrette a chiudere a causa della crisi e, di conseguenza, sono diminuite sensibilmente le adesioni.
"Sicuramente un'occasione persa - continua Enza Lombardo - perché, senza la coralità viene meno un aspetto importante dell'iniziativa; un peccato che, però, fa emergere l'unico CCN che si è costituito (quello di via Etnea) grazie alla volontà degli esercenti della zona che hanno creduto nel progetto e lo hanno portato avanti".
E proprio relativamente al Centro Commerciale Naturale di via Etnea, da un recente tavolo tecnico è emersa la volontà da parte dell'amministrazione e delle associazioni di categoria, di puntare a due aspetti in particolare: l'accessibilità in centro storico e gli eventi natalizi.
"Per le altre zone della città - conclude la Lombardo - continueremo a puntare sull'iniziativa dei commercianti che possono costituirsi in comitato e puntare comunque ad organizzare iniziative ed attività che possano riportare i cittadini in centro".
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