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L?Aias di Acireale ha festeggiato il suo presidente
Sono stati festeggiati nella sede acese dell'A.I.A.S. (Associazione Italiana Assistenza Spastici)
i dieci anni di presidenza di Armando Sorbello, con tutti i componenti del consiglio direttivo,
Carmela Roccella, vice presidente, Paolo Pennisi, Mario Cubeda, Italo Fasone e i revisori dei conti
dell'Ente Teresa Maccarrone, Salvatore Ferlito e Salvatore Caruso. Un importante traguardo da
parte di chi è impegnato nelle attività di riabilitazione ed integrazione per le persone disabili da
oltre quarant'anni, e che ha potuto, nella struttura di Acireale, dare continuità alla propria azione
con efficacia.Nella sala mensa, dove si è svolto il brindisi, si sono radunati tutti gli assistiti e gli
operatori e il presidente Sorbello ha dichiarato: ?In questi dieci anni sono accadute tante cose
e siamo contenti di poter affermare che siamo riusciti ad incrementare la qualità dei servizi di
assistenza offerti ai nostri ragazzi disabili; rinnovando le nostre strutture abbiamo potuto proporre
così non solo le migliori prestazioni riabilitative ma anche moltissime occasioni di integrazione
sociale. Grazie a questo ed al nostro presidente nazionale Francesco Lo Trovato, che è anche
membro di diritto dell'Aias di Acireale, la nostra associazione oggi è punto di riferimento nel campo
della riabilitazione e questo ci riempie di orgoglio?.
In Sicilia esistono trentatrè sezioni dell'A.I.A.S., tre sono quelle etnee Acireale, Caltagirone e
Catania; quella acese gestisce i centri di riabilitazione anche di Giarre e Randazzo prestando servizi
riabilitativi ad oltre mille assistiti. L'A.I.A.S. ha sede a Roma e nasce come organizzazione non
lucrativa di utilità sociale per l?indipendenza,l?autonomia e la sicurezza dei disabili. Sorta nel
1954 si propone come propulsore di iniziative ed attività tese a soddisfare i bisogni delle persone
con disabilità e delle loro famiglie, ed a rimuovere gli ostacoli di ordine materiale, politico,
economico, sociale e culturale che, di fatto, limitano il pieno rispetto della dignità umana ed i diritti
di autonomie che impediscono il pieno sviluppo della loro personalità e la loro partecipazione alle
attività culturali, politiche, economiche e sociali.
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