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Per l'associazione doveva essere già entrata in vigore la Tia
Adoc: "La Tarsu è illegittima"
Il Comune respinge le accuse e minaccia querela
È di nuovo polemica sulla TARSU, la tassa sui rifiuti solidi urbani. A montarla è nuovamente l'Adoc, il cui presidente, Claudio Melchiorre, è tornato, dopo averlo fatto già lo scorso anno, ad invitare i cittadini a non pagare la tassa, almeno dal 2010. Da quella data, infatti, secondo Melchiorre, anche il Comune di Catania sarebbe dovuto passare alla TIA, tariffa igiene ambientale e, non avendolo mai fatto, non potrebbe richiedere il tributo. "Il consiglio da dare tanto all'amministrazione che ai cittadini è di fermare tutto - ha spiegato - sia i pagamenti che le riscossioni. Sul versante dei pagamenti - ha aggiunto - invitiamo tutti i cittadini a fare richiesta di sospensione del pagamento dei tributi per chiarimenti". Non così, per l'assessore al Bilancio del Comune che, prontamente, alle affermazioni di Melchiorre ha risposto con una nota, nella quale ha evidenziato come "In materia di Tarsu ci si vede costretti a ripetere quanto minuziosamente precisato nel corso del 2011". Secondo Bonaccorsi, infatti, nel corso dello scorso anno il legislatore avrebbe chiarito la questione, prevedendo la possibilità per i Comuni di continuare ad applicare i regolamenti "adottati in base alla normativa concernente la tassa sui rifiuti solidi urbani". "Appare evidente - ha precisato Bonaccorsi - che il consiglio che l'Adoc dà ai cittadini " di fermare i pagamenti", potrebbe comportare il "rischio dell'interruzione del servizio pubblico di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Visti i rischi palesati - ha poi aggiunto - l'amministrazione si riserva di valutare l'adozione di tutte le misure necessarie, nei confronti dell'Adoc, per tutelare non solo lo svolgimento di un pubblico servizio ma anche gli inconsapevoli cittadini". "Se sia tutto regolare, lo deciderà la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica se vorranno valutare la questione - ha risposto, a sua volta, Melchiorre. Il Comune aveva fatto una scelta in favore della conciliazione paritetica, confermandola pochi giorni fa - ha aggiunto - e l'assessore Bonaccorsi risponde di suo pugno con una minaccia. Ci aspettiamo al contrario una convocazione e il rispetto di una delibera del Consiglio Comunale fatta propria dall'Amministrazione".
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