Home articoli
Approfondimenti
Attualità
Cronaca
Moda
Politica
Spettacolo
Sport
Degenera la protesta dei No Tav contro l'alta velocità
Basta con l'Italia dei "No"
Mentre in Francia i lavori procedono bene
L'Italia del "No", quella dell'immobilismo, del sospetto continuo non può continuare a prevalere, rallentare, ritardare e bloccare gli interventi come sta avvenendo in Piemonte, in Val di Susa con la linea ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione nell'ambito del Corridoio 16 della rete ferroviaria trans europea destinato ad arrivare ai confini dell'Ucraina. Un progetto di grandissima importanza che porta la garanzia della Commissione europea ed è noto a tutti che quello che si elabora a Bruxelles è sempre più a norma, più compatibile e più corretto di quanto si sia mai fatto a Roma. Eppure i No Tav sono riusciti a trovare ben 150 ragioni affinché questa linea "non s'ha da fare". Ne sarebbero ben felici i nostri partner europei che si spartirebbero il 40% degli 8,2 miliardi di euro stanziati dalla Ue, cioè 3,3 miliardi. E dire che il progetto è tutto alla luce del sole anche grazie ad un ottimo sito internet (www.torino-lione.it), a ben 7 quaderni tecnici che ne illustrano la storia, a decine e decine di documenti messi a disposizione di tutti e in tutti i modi. E vero: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Giusto, giustissimo vigilare, controllare, verificare per evitare illegalità, speculazioni, scorrettezze, intrallazzi. Ma quando è tutto è chiaro e lampante perché continuare a protestare, perché non volere il dialogo?. Come in Sicilia c'erano i professionisti dell'antimafia, come disse Leonardo Sciascia, in altre parti ci sono i professionisti della protesta, del "No" ad ogni costo. Atteggiamento che spesso viene targato come di sinistra ma che non lo è per nulla: Diceva un uomo della sinistra italiana: "Se i contadini inglesi avessero potuto decidere alla fine del '700 avrebbero proibito i treni e la macchina a vapore, perché spaventava le mucche e rovinava il latte, ma senza i quali non ci sarebbe stata la rivoluzione industriale, le fabbriche e, quindi, neppure il movimento operaio". Ma quello che succede in Piemonte non ci meravigli, noi diciamo "No" a tutto: ponti, rigassificatori, termovalorizzatori, eolico, fotovoltaico. Qualche volta, forse, ci si azzecca ma le altre si combinano solo guai, si blocca il progresso e si perdono posti di lavoro.
di Giovanni Iozzia. Pubblicato in Cronaca il 02/03/2012 Scarica il pdf
Presentato il progetto dell'architetto Mario Cucinella
Ecco il nuovo San Berillo
Una ferita "lunga" sessant'anni
di Roberta Fuschi. Pubblicato in Cronaca il 15/06/2012 Scarica il pdf
Corso Martiri della Libertà: un po' di storia
Pubblicato in Cronaca il 15/06/2012 Scarica il pdfIl plastico del progetto esposto a Palazzo degli Elefanti
Pubblicato in Cronaca il 15/06/2012 Scarica il pdfParte l'operazione "Mare Sicuro 2012"
La sicurezza dei bagnanti nelle mani della Guardia Costiera
di Roberta Fuschi. Pubblicato in Cronaca il 15/06/2012 Scarica il pdf
Il Codacons promuove un comitato contro la nuova tassa
Imu, il 18 si paga ma in Sicilia c'è una speranza...
Pubblicato in Cronaca il 15/06/2012 Scarica il pdfUn progetto di RFI prevede il raddoppio dei binari tra via Zurria e la stazione dell'Acquicella
Tutti uniti contro il rischio dello "sfregio" del centro storico
di Klizia Cerbo. Pubblicato in Cronaca il 15/06/2012 Scarica il pdf
Corso base di difesa personale dedicato alle donne
Pubblicato in Cronaca il 15/06/2012 Scarica il pdfLe Frecce Tricolori danno spettacolo a Acireale
Pubblicato in Cronaca il 15/06/2012 Scarica il pdfTra costi alle stelle e crisi economica
La crisi dell'auto non si ferma più
L'intero comparto rischia di collassare
Pubblicato in Cronaca il 08/06/2012 Scarica il pdfSiracusa, i Cavalieri di Pythias riuniti in congresso
Pubblicato in Cronaca il 08/06/2012 Scarica il pdfCerca tra gli articoli