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Adrano, presentato l'ultimo libro di Cinzia Dato
"Italia, donne e lavoro" in questi anni difficili
Adrano - A Palazzo Bianchi di Adrano l'Associazione Culturale "E' Viva Adrano" ha organizzato una conferenza sul tema "Italia, donne e lavoro" libro di Cinzia Dato, professore universitaria ed ex parlamentare. Al tavolo della Presidenza, oltre l'autrice del libro, c'erano l'avvocato Marica Terranova e Caterina Campochiaro, presidente dell'Associazione Culturale Haruka. Secondo Cinzia Dato l'associazionismo è il motore della democrazia. Nel suo libro si affermainfatti che in Italia vengono sprecate le risorse culturali al femminile, le donne italiane nel campo lavorativo hanno qualcosa in meno delle colleghe europee, non c'è un paese al mondo che dia loro il giusto valore cognitivo. Il lavoro occupazionale delle giovane del Sud tocca il 50% e tra questi molti precari, questa è la causa perché le donne italiane non si sposano e non fanno figli. Le politiche attuali non promettono certezze né per le madri, né per i figli, la discriminazione parte dalle imprese, essendo sovraccarichi di richieste di lavoro, assumono personale femminile basandosi sul beutismo e sui talenti. Le donne che non sono belle e non sono talenti, non trovano le stesse opportunità ma hanno gli stessi diritti e la stessa dignità come tutti le altre. Il valore della donna deve partire dalla condivisione maschile: l'armonia familiare, l'amore reciproco, l'unione perfetto in tutti i sensi, chi ci riesce, sono parametri per affermare un matrimonio duraturo. L'allarme è che non c'è lavoro continuativo per nessun giovane uomo-donna, ognuno nell'arco della vita potrà accumulare appena qualche decina di anni contributivi, il che vedrà decurtata la pensione che non sarà adeguata al tenore di vita vissuta. Il rischio è che la società non avanza, ma arretra. Infine bisogna riflettere sui recenti gravi episodi di violenza di cui sono vittime le donne: nel 2011 in Italia sono state uccise 127; dall'inizio di quest'anno ben 54. Dati da brividi. "Bisogna additare l'uomo che porta nel suo DNA l'idea che la donna è sua proprietà esclusiva, una mentalità di maschio dominatore. Il messaggio sociale che si vuole dare -ha affermato Cinzia Dato- è che non esiste ancora la parità dei sessi, c'è ancora tanta strada da fare, e ancora facciamo fatica a sperare".
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