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Il nostro Paese continua a collezionare tristi primati

Crolla tutto in Italia tranne la disoccupazione

Trentasei giovani su cento sono in cerca di occupazione


L'Italia continua a collezionare tristi primati. L'Istat parla di un tasso di disoccupazione giovanile in continua crescita. Trentasei giovani su cento sono in cerca di occupazione. Un aumento di o,9 punti percentuale rispetto al mese precedente che fa precipitare il Paese a un livello mai conosciuto prima. Il tasso di disoccupazione è infatti il più alto di sempre. Il rilevamento riguarda un campione costituito da giovani d'età compresa tra i quindici e i ventiquattro anni, una media di un ragazzo su tre. Il tasso di disoccupazione tra la popolazione nel suo complesso è al 10% e registra un modestissimo calo (-0,1) rispetto al mese di Aprile. I tecnici dell'Istat parlano di "quadro stazionario" con una disoccupazione che presenta "valori molto elevati". Del resto i dati sulla cassa integrazione non sono più rosei, anzi. Ad Aprile l'Inps aveva reso noto di avere ricevuto dalle aziende qualcosa come 99,7 milioni di ore di cassa integrazione, un aumento del 21% rispetto al secondo mese dell'anno. I settori più colpiti sono l'industria e il commercio. Il ricorso maggiore riguarda la cassa integrazione in deroga (37, 6 milioni di ore). Cifre destinate a salire. Un crollo vertiginoso, invece, riguarda i consumi. Anche in questo campo si registrano record decisamente negativi. Un drastico taglio della spesa relativa ai consumi che ha portato ad una sensibile diminuzione delle vendite, scese del sei per cento ad Aprile su base annua. Il dato più basso registrato dall'Istat in senso assoluto. Una riduzione dei consumi che ha riguardato perfino il settore agroalimentare. Un forte calo ha riguardato il settore dell'abbigliamento (-8,9%) e delle calzature (-8,6) ma è soprattutto il dato legato ai prodotti farmaceutici a preoccupare: meno 9,2%. Dati che stupiscono poco se si tiene conto della variabile legata ai salari. Infatti, come ha ricordato la Confesercenti " Nel 2012 il reddito disponibile reale scenderà per il quinto anno consecutivo e la capacità di consumo degli italiani si ridurrà a livelli inferiori a quelli del 2007 quando la crisi ebbe inizio". Insomma la situazione non sembrerebbe destinata a migliorare soprattutto se ci si ostina ad ignorare il fattore crescita.

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