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Mai così in basso dal 1979. A giugno ulteriore calo del 24,42%
Nuovo crollo del mercato dell'auto
Milioni in meno per lo Stato da immatricolazioni e bollo
A giugno le immatricolazioni di auto in Italia hanno contrassegnato il 24,42% in meno rispetto allo medesimo mese del 2011. E' uno dei risultati più brutti, con sole 128.388 vetture vendute. La crisi bastona giù duro, persino peggio del previsto. Nei primi sei mesi dell'anno il calo è del 19,73% su base annua: in totale sono state immatricolate 814.179 autovetture. Eppure milioni di italiani durante il week end si sono messi in coda per fare il pieno a prezzi di saldo.
La Fiat in linea con il crollo del mercato: -23,38%, 39.387 vetture contro le 51.411 di un anno fa. Tuttavia la quota di Lingotto sale leggermente passando dal 30,27% al 30,68%. Fondamentalmente stabile in confronto all'anno scorso la quota nel primo semestre: 29,5 per cento con oltre 240 mila immatricolazioni. Ma le vendite sono calate del 20%.
A lanciare ancora una volta l'allarme è l'associazione dei costruttori esteri, Unrae, secondo cui lo Stato incasserà 2,3 miliardi di euro in meno a fine per il mancato gettito dell'Iva sugli acquisti di automobili e 65 milioni di euro in meno sull'Ipt. Altra stima sul Superbollo,dei 168 milioni di euro previsti, lo Stato ne perderà più di 100. Sarà davvero arduo portare avanti il mercato dell'auto e quindi essere capaci di contribuire alla ripresa dell'economia nazionale e dell'occupazione; il Governo ne è consapevole, è tempo di risposte, dice Jacques Bosquet, presidente dell'Unrae dicendo che ad un anno dall'entrata in vigore della Manovra Estiva 2011 e di quella Salva Italia, che hanno interessato il settore auto per, rispettivamente, 3,6 e 5,1 miliardi di euro, sono 200 mila le immatricolazioni in meno. Per il Centro Studi Promotor GL events, proiettando i risultati dei primi sei mesi all'intero 2012, si ottiene una previsione di 1.403.000 unità. Un volume estremamente basso, tanto che per trovare un livello analogo bisogna tornare indietro nella serie storica delle immatricolazioni di 33 anni, risalendo fino al 1979. La cascata sarebbe più grave senza l'apporto delle auto a chilometri zero, vetture immatricolate dai concessionari che servono ad aumentare le quote di mercato negli ultimi giorni di mese. I dati arrivano da Federauto, l'associazione dei dealer. Con la chiusura di giugno il primo semestre del 2012 affonda come il Titanic. Secondo Filippo Pavan Bernacchi, presidente dei dealer, il nostro iceberg si chiama recessione, ma il Governo Monti sembra esser sordo a ogni istanza. Mentre altri mercati crescono grazie a misure di sostegno: Il Brasile del 70%, la Cina li ha varati e la Francia li sta valutando attentamente.
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