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A rischio anche i ricercatori che hanno scoperto il Bosone

Tagli, tagli e ancora tagli

Arriva il decreto "spending review"

Alla fine il "tanto" atteso decreto sulla "spending review" ovvero sul contenimento della spesa pubblica è arrivato. La prima parola che viene in mente è la solita: taglio. Numerosissime infatti le sforbiciate a spese, posti di lavoro e finanziamenti legati al settore pubblico. Il decreto approvato dal governo vale 4,5 miliardi quest'anno, 10,5 il prossimo e 11 miliardi a partire dal 2014. In totale saranno 26 miliardi gli euro ricavati dalla sforbiciata di Monti, 16 dei quali saranno però assorbiti dal rinvio e dalla riduzione degli aumenti Iva già decisi. Per evitare l'aumento del 2% previsto per ottobre e di un altro 1/2 punto dal gennaio 2014 che slitteranno a luglio 2013 e gennaio 2014. Ma torniamo alla spending review. Secondo le prime stime sarebbero 24 mila i dipendenti pubblici interessati dai tagli sulle piante organiche. Di questi solo 8 mila posseggono i requisiti per il prepensionamento, per gli altri potrà essere attivato il meccanismo della mobilità. Per il pubblico impiego le novità non si fermano qui. Gli uffici dovranno necessariamente chiudere una settimana a Ferragosto, e tra Natale e Capodanno. Stop ai concorsi per i dirigenti. I buoni pasto non potranno superare i 7 euro e le ferie non verranno monetizzate. Tagli per 5 miliardi riguarderanno la sanità, secondo un non meglio definito "criterio territoriale". Ai nuovi tagli vanno però sommati gli 8 miliardi previsti dalla manovra precedente. Neanche i tribunali saranno risparmiati dalla mannaia. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie prevede la soppressione di 969 uffici: 37 tribunali, 38 procure, 220 sezioni distaccate, oltre a 674 sedi dei giudici di pace. Sulle intercettazioni telefoniche si attuerà un risparmio di circa 20 milioni di euro quest'anno e il doppio il prossimo. Altri tagli riguarderanno scuola, università e ricerca. Iscrizioni e pagelle soltanto online. Idem per le comunicazioni ad alunni e famiglie. Brutte notizie per i docenti. Quelli non idonei all'insegnamento per motivi di salute verranno declassati a personale ATA. Quelli in esubero in seguito alla riforma Gelmini si occuperanno delle supplenze che verranno de facto sottratte ai precari, mentre il numero degli insegnanti italiani all'estero verrà più che dimezzato (da 1440 a 124). Se la scuola piange, l'università certo non ride. Soprattutto gli studenti. La bozza prevede, infatti una sorta di "liberalizzazione" delle tasse universitarie legata alla eliminazione del limite per la contribuzione studentesca del 20% rispetto al Fondo di Finanziamento Ordinario. Previsti, infine, pesanti tagli al budget di prestigiosi enti di ricerca tra i quali l'istituto nazionale di Fisica nucleare. Infatti, i ricercatori che hanno scoperto il Bosone, "la particella di Dio", sono già pronti ad andare via.

di R.B.. Pubblicato in Cronaca il 13/07/2012 Scarica il pdf


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Pubblicato in Cronaca il 27/06/2014
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