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Da Aeci, Adoc e Sicilia Consumatori assistenza gratuita ai cittadini
Abusi della tassazione locale? basta un'email per chiedere aiuto
Claudio Melchiorre, Salvo Spinella e Nino Novello
Basterà mandare un’email per potere avere assistenza gratuita da parte di Aeci, Adoc e Sicilia Consumatori contro i tanti tributi prescritti per i quali tuttavia, il comune di Catania ha inviato migliaia di cartelle esattoriali. Oltre il 30% della famiglie residenti nel capoluogo hanni ricevuto la sgradevola sorpresa. Ma la questio, purtroppo, non sembra essere chiusa. Si profila la medesima cosa con la Tares, la tassa rifiuti e servizi entrata in vigore in gennaio e che sarà più cara della Tarsu del 25-30%. Le tre associazioni hanno per questo motivo proposto la reazione di Osservatori provinciali con potere di intervento sulle singole amministrazioni per evitare che le somme possano essere dissipate in consulenze e sprechi.
La proposta è stata avanzata nel corso di un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi ed al quale hanno partecipato Salvo Spinella, presidente regionale dell’Aeci (Associazione europea consumatori indipendenti), Nino Novello, consigliere della stessa associazione, Claudio Melchiorre, presidente provinciale dell’Adoc (Associazione difesa e orientamento dei consumatori) e Danila Paparo, rappresentante di Sicilia Consumatori.
«Il Comune di Catania – ha spiegato Spinella - ha inviato al 30% delle famiglie catanesi avvisi Tarsu palesemente prescritti. Questo atto illegittimo dell’Amministrazione Stancanelli costringe i contribuenti a presentare ricorso, pagando allo Stato un contributo unificato che costa come minimo 30 euro. Soltanto di ricorsi, insomma, la collettività catanese dovrebbe pagare un milione duecentomila euro. E questo nonostante l’Amministrazione comunale di Catania abbia fatto propria una delibera approvata tre anni fa dal Consiglio comunale che consentiva al contribuente di evitare il contenzioso e definire bonariamente le controversie con il Comune senza alcuna spesa e attraverso le associazioni dei consumatori. Senza contare che il sindaco potrebbe procedere all’annullamento automatico di questi avvisi di pagamento, come detto illegittimi perché prescritti».
«Il nostro miglior alleato – ha aggiunto Melchiorre – è la Commissione europea: dobbiamo spostare il conflitto a Bruxelles, facendo emergere le pesanti responsabilità di tutti quegli amministratori che, per esempio facendo partire in ritardo la raccolta differenziata, hanno causato l’aumento indiscriminato delle tasse sui rifiuti. Vogliamo sapere che fine fa il nostro denaro. La Corte dei Conti ha parlato, per Catania, di dati falsati del bilancio, chiedendo di cancellare 140 milioni di crediti inesigibili. Con la Tares, che finanzia anche manutenzione strade e illuminazione pubblica, oggi pagati con Imu e addizionale Irpef, si rischia di pagare più soldi foraggiando i costi impropri della politica. Invece noi proponiamo di ridurre Imu e addizionale Irpef. Dobbiamo fermare questo smottamento continuo dei redditi privati in favore degli sprechi pubblici».
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