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Il traffico è caotico ma il Comune parla di un rapido ritorno alla normalità entro metà novembre
Tondo Gioeni, fermi i lavori, regna il caos
I problemi più impellenti: l'apertura della scuole e le prime piogge
Il vecchio progetto approvato dalla Protezione Civile
L'abbattimento del cavalcavia sta diventando una delle questioni predominati il dibattito cittadino. Innanzitutto perché i catanesi si affezionano alle loro cose, anche se sono brutte, poi perché quando il traffico si ingolfa più del normale (e anche quando è normale, paragonato a quello di una città come, ad esempio, Copenaghen, è qualcosa di infernale) tutti sono pronti a strepitare come galline a cui si stanno strappando le penne ad una ad una. Non c'è dubbio che qualche problema ci sia ma tra mantenere una struttura brutta e fatiscente (non sarebbe crollata ma prima o poi qualche calcinaccio sarebbe piovuto sulle auto in transito), perdendo anche un congruo finanziamento, e avere l'occasione di rifare in meglio la parte del nord della città, l'opzione migliore è certamente la seconda. Anche perché, fatti alla mano, la situazione che c'era fino a qualche settimana fa era fortemente penalizzante per il Parco Gioeni che non à mai decollato veramente. Nessuno pare abbia riflettuto su questo fatto. In ogni caso sarà mantenuto il vecchio progetto elaborato dalla Protezione Civile circa una decina di anni fa. Per gli abbellimenti ci sarà certamente tutto il tempo. Dal Comune, intanto, sottolineano che la questione più delicata che si sta affrontando in questi giorni riguarda i cavi di fibre ottiche collocate a suo tempo da Fastweb. Tranciare uno di essi o, in ogni caso, creare un qualsiasi intoppo significherebbe lasciare senza Internet una parte della città. Oltre a questi ci sono anche i cavi dell'Enel e un tubo del gas che a quanto pare per l'Asec è qualcosa di molto importante. Qualcuno ha anche accennato alla presenza di un canale di scarico che, è vero, c'è, ma è molto più giù del Tondo e quindi non è interessato dall'intervento di abbattimento. Per quanto riguarda la proposta di tornare ad utilizzare il vecchio sottopassaggio, la riposta dei tecnici è stata molto precisa: uno, non è compatibile con il meccanismo della nuova rotatoria; due, una volta che sarà riempito e blindato con un terrapieno di cemento armato sarà un formidabile strumento antisismico per l'intera nuova struttura. Noi potremmo aggiungere che in attesa della nuova rotatoria il sottopassaggio sarebbe più che utilizzabile…
Secondo i tecnici comunali i tempi di realizzazione saranno perfettamente rispettati: Intanto si sta procedendo alla riapertura di via Albertone sia per "liberare" i residenti sia per consentire la normale attività al ristorante chi lì si trova. Intanto Claudio Melchiorre, presidente dell'Adoc, ha lanciato la proposta di una class action contro il comune di Catania da parte di tutti coloro che sono stati penalizzati in qualsiasi modo dal traffico caotico causato dai lavori per l'abbattimento del cavalcavia. "È ridicolo - ha risposto Carmelo Sofia della lista "Con Bianco per Catania" - che si tenti di spacciare l'ennesimo intervento da politicanti per una nobile azione a supporto dei cittadini. Claudio Melchiorre, dopo aver sostenuto un candidato sindaco, adesso si inventa un movimento di consumatori che, guarda caso, pone sul nodo Gioeni le stesse domande uscite qualche tempo fa dall'associazione politica di quell'ex candidato sindaco. Domande che, quando non sono ridondanti o tendenziose, hanno già ampiamente trovato risposta sugli organi di informazione". "Domande - ha aggiunto il consigliere comunale -, insomma, che hanno un unico scopo: far finire chi le pone sulle pagine dei giornali o in tv o sui siti d'informazione e farsi un po' di pubblicità gratuita. L'esca è bella e pronta: l'affermazione che, "secondo i calcoli del Movimento", saranno "richiedibili non meno di 1200 euro" per ciascun cittadino che aderirà alla "class action" scattata per esser rimasti in coda a causa dei lavori sul Nodo Giorni: cinque euro al giorno per il totale dei giorni utilizzati. Immaginate cosa si dovrebbe fare applicando lo stesso sistema a tutti coloro i quali, negli ultimi vent'anni, sono rimasti in coda sulla Salerno-Reggio Calabria. O quegli automobilisti che hanno causato un incidente stradale e dovrebbero rifondere anche tutti coloro i quali sono rimasti imbottigliati nel traffico a causa dell'incidente stesso. Insomma - ha concluso Sofia - siamo alle comiche finali". E se siamo arrivati a parlare di comiche lo spauracchio delle prime piogge non è da prendere sottogamba. In una conversazione con l'ing. Tuccio D'Urso, lo stesso che ha diretto i lavori dell'abbattimento del ponte di Ognina e a cui si deve il progetto di variante del Tondo Gioeni, ci ha fatto notare che tutti i detriti che sono stati accatastati e attualmente abbandonati proprio sotto il terrapieno che sostiene il Parco Giorni si riverserebbero sulla carreggiata e - con un forte temporale - persino lungo tutta via Etnea. Basta ricordare cosa successe al centro storico durante la bomba d'acqua dello scorso marzo.
Sono eventi eccezionali è vero ma un pizzico di programmazione non guasterebbe. Come non guasterebbe una velocizzazione nei lavori. La circonvallazione è stata riaperta il 15 agosto, è passato un mese e sembra che non sia stato fatto un solo passo avanti.
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