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Cadute nel vuoto le critiche di tecnici e politici
Fontanarossa resta di serie B
E la "manina" di Stancanelli prende sempre più piede
Vito Riggio, commissario Enac
Il commissario straordinario dell’Enac, Vito Riggio, ha replicato alle dichiarazioni che si sono succedute a seguito di proprie considerazioni sul sistema aeroportuale nazionale e in particolare su alcuni scali. «Chiunque conosca anche superficialmente la realtà del sistema aeroportuale italiano capisce benissimo che gli scali di Catania, Cagliari, Bari e del sistema Pisa-Firenze sono assolutamente sullo stesso piano di quelli di Genova e Torino. A questa conclusione è infatti arrivato l’Enac nella sua proposta di Piano Nazionale per gli Aeroporti formulata sin dallo scorso anno su incarico dei diversi ministri succedutisi e consultabile agevolmente sul sito dell’Ente - www.enac.gov.it - insieme all’imponente lavoro preparatorio. Su ciò si è svolta un’intensa consultazione con Regioni e città aeroportuali che Piero Fassino e Roberto Cota, così come i vertici della Regione Liguria e di Genova, conoscono perfettamente. Il ministro Corrado Passera, che ha fatto benissimo ad iniziare un procedimento decisionale, ha ritenuto di uniformarsi a una disposizione proposta dalla Commissione europea e ancora in discussione in Parlamento. Rispettiamo doverosamente questa indicazione, ma non abbiamo cambiato idea. Infine, quanto al mio luogo di nascita, tirarlo in ballo è solo sintomo di provincialismo ed è addirittura ridicolo appellarsi a Pierluigi Bersani perché mi rimuova». Quindi anche Riggio ritiene che il declassamento dell’aeroporto di Catania non sia stata una cosa giusta. Il problema è che tutto è fermo.
Anche l’intervento della Regione sembra essere diminuito di intensità. Infatti, all’incontro romano della “Commissione infrastrutture mobilità e governo del territorio della conferenza delle Regioni e delle Province autonome” non è andato il presidente Rosario Crocetta che ha bensì mandato l’assessore al ramo Nino Bartolotta. In ogni caso la Commissione non ha poi parlato di aeroporti. Quindi la situazione è al momento ferma nonostante il documento proposto dal sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, lanciato durante un incontro a Palazzo degli Elefanti con tutte le forze produttive della città. Eppure quella “manina” di cui ha parlato più volte il sindaco non passa di mente e questa sorta di immobilismo apparente rende sempre più probabile l’idea di una privatizzazione. Magari non “nell’immediato” come ha sottolineato l’ad Mancini, ma tra qualche tempo.
Insomma l’aeroporto di Catania resta in Serie B e lì rischia di restare, come del resto l’intera città se alle prossime amministrative di maggio i catanesi non decideranno sul serio di cambiare le cose.
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