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Enzo Bianco corre a Roma per recuperare in extremis la situazione

Città Metropolitane, Catania a rischio


Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, è letteralmente volato a Roma per scongiurare l'esclusione di Catania dalla Città Metropolitane. Il disegno di legge numero 1542, dal titolo “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, presentato il 20 agosto 2013, al capo II, articolo 2, dal titolo “Istituzione e disciplina delle città metropolitane” recita infatti, “In armonia con i rispettivi statuti speciali e nel rispetto della loro autonomia organizzativa, la regione Sardegna, la Regione siciliana e la regione Friuli Venezia Giulia possono istituire nei rispettivi capoluoghi di regione la città metropolitana”.
«La norma - ha spiegato Bianco - così formulata avrebbe escluso Catania, l’ottava città d’Italia per grandezza e la maggiore non capoluogo di Regione, dall’elenco delle città metropolitana. E teniamo presente che l’area metropolitana catanese è più vasta di quella di città come Venezia, Firenze, Bologna e Bari. Appena appresa la notizia mi sono dunque precipitato a Roma per parlare sia con il relatore, Gianclaudio Bresso, sia con il ministro competente, Graziano Delrio. Ho ricevuto assicurazione da entrambi che presenteranno un emendamento che rimetterà a posto le cose».
Infatti, un emendamento perché Catania rientri nel novero delle Città Metropolitane, sarà inserito dal ministro Graziano Delrio e dal relatore della maggioranza, Gianclaudio Bresso.
«Fino a quando però - ha concluso il sindaco - non vedrò il testo definitivo scritto, firmato e approvato, starò allerta. E se sarà il caso chiamerò a raccolta tutta la deputazione siciliana per combattere questa battaglia. Tra l’altro considero la norma sulla quale stanno lavorando palesemente incostituzionale perché in materia di enti locali è la Regione siciliana che ha il diritto di legiferare».

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