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Report Artigianato e PMI: terzo trimestre 2013
Artigiani, la crisi si allontana
Determinante la crescita del settore giovanile
Il segretario della Cna Bonura con Battiato, Milazzo e Scalisi
La crisi permane anche nel settore dell’artigianato e delle piccole e medie imprese però qualche spiraglio si comincia ad intravedere anche se la politica locale non riesce a dare risposte “bruciando così tante opportunità di lavoro. È questo l’assunto principale che è emerso dalla lettura dei dati del “Report sull’andamento dell’artigianato nel terzo trimestre del 2013”, presentato, dai dirigenti della Cna di Catania (il segretario Salvatore Bonura, il presidente Sebastiano Battiato, il direttore Andrea Milazzo, con il direttore di Unifidi Gaetano Scalisi). Un quadro generale che lascia qualche speranza, ma ripropone il tema dell’incapacità delle istituzioni di rispondere al dramma di ogni giorno rappresentato da una crisi economica che propone i peggiori dati negli ultimi dieci anni. La speranza arriva dalla «effervescenza imprenditoriale» dei giovani come ha sottolineato il Bonura sottolineando che nel Mezzogiorno, compresa la Sicilia, si sono registrare: 296 mila iscrizioni, oltre centomila di giovani sotto i 35 anni. In Sicilia, questa particolare classifica è guidata dalle province di Enna e Palermo con un’incidenza percentuale di imprese giovani sul totale del 16,4% e del 14,9%. Si registra quindi un rallentamento della crisi: nel terzo trimestre del 2013, dal monitoraggio di 120 imprese viene fuori che in riferimento alla produzione, al fatturato e agli ordini sono dati in negativo, però con una leggera riduzione rispetto al secondo trimestre del 2013. «Lo stesso trend - ha aggiunto Bonura - si registra nell’occupazione, sempre negativo, ma rispetto al secondo trimestre registriamo un rallentamento per quanto concerne la percentuale dei licenziamenti; non solo anche quelli che avevano programmato di licenziare non hanno dato seguito a questa intenzione». Di fronte a un quadro fosco anche se con qualche segnale di speranza, la Cna ha avanzato dieci proposte al governo nazionale e regionale: allentare la pressione fiscale, ridurre il costo del lavoro, snellire al massimo la burocrazia, utilizzare i fondi europei, finalizzati ad un piano straordinario del lavoro e dello sviluppo.
«Noi come Cna - ha detto ancora Bonura - abbiamo fatto nel passato delle proposte che se fossero state attuate avrebbero creato centinaia di posti di lavoro, senza spendere un euro. Un’altra proposta che combatterebbe il lavoro da un lato e dall’altro darebbe opportunità di lavoro a centinaia è quella del cosiddetto “affitto della poltrona” come sta accadendo a Milano. Anche qui, basta fare un atto amministrativo, una delibera, con la quale si dà la possibilità ai parrucchieri e alle estetiste di affittare la cabina del lavoro, la poltrona, che a causa della crisi non riescono ad utilizzare e dare in questo modo, invece, l’opportunità a quei giovani che non hanno la forza di mettere su un’azienda di mettere a lavoro in modo regolare. Anche qui si potrebbero creare centinaia di posti di lavoro e dare respiro a tante imprese».
Il segretario generale della Cna di Catania ha ribadito, per sostenere questa «effervescenza imprenditoriale», la necessità di rifinanziare le leggi di incentivazione per le donne e i giovani e quella di dimezzare i contributi Inps e Inail per tre anni. Nota dolente resta il credito agevolato.
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